“Roma oltre le mura: 1883-1960”. Là dove c’era l’erba ora c’è una città di Anna Maria Sorbo

Borghetto dei Fornaciari. Archivio storico Carle Medici

È una full immersion in una storia recente eppure misconosciuta anche da chi abita la città quella proposta da Roma oltre le mura: 1883-1960. Itinerari tra vocazione agricola e innovazione industriale, progetto di Art Sharing Roma ETS che ha preso il via lo scorso 7 giugno, vincitore dell’Avviso Pubblico Artes et Iubilaeum – 2025 e promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura.

Sei le tappe in programma, dal Borghetto dei Fornaciari alla Valle dei Casali e Forte Bravetta, dalla Magliana Vecchia alla via Ostiense, dall’ex SNIA-Viscosa al Mandrione, a ciascuna delle quali l’iniziativa dedica un doppio evento: un incontro di approfondimento con docenti, esperti e ospiti (accessibile anche a persone non udenti grazie alla presenza di interpreti LIS), e una “azione urbana” con passeggiata in loco condotta da guide abilitate e arricchita da letture drammatizzate di brani che raccontano la zona.

Un totale di dodici appuntamenti da qui al 25 ottobre per (ri)scoprire, lontano dal centro e dalle vie più battute della capitale, quei luoghi dove la spinta dell’antropizzazione ha radicalmente e talvolta orribilmente mutato gli scenari e dove tuttavia è ancora possibile rinvenire tracce di un paesaggio identitario e unico, pregevoli dal punto di vista urbanistico, architettonico, naturalistico.

Un momento della passeggiata del 14 giugno 2025

Un esempio? Quante volte avrete recriminato perché “Roma è un eterno cantiere”? O usato l’espressione gergale “fabbrica di San Pietro” per indicare un lavoro che sembra non avere mai termine? Scoprirete, andando da Monte Ciocci alla stazione della Metro di Valle Aurelia, che non siete nel torto. La prima e forse più importante industria romana è rappresentata proprio dalla produzione di mattoni, fiorente già in età imperiale in quella che un tempo era denominata Valle dell’Inferno secondo un toponimo antico (da inferus, ovvero posto al di sotto, in basso), corrotto successivamente in infernus anche per via del fumo delle ciminiere che furono attive nell’area senza soluzione di continuità dalla Roma dei Papi a tutto l’Ottocento e gran parte del Novecento.

Qui resta, delle diciotto fornaci originarie, a poche decine di metri da un moderno centro commerciale, la Fornace Veschi, simbolo della resilienza di un luogo e dei suoi abitanti al degrado intervenuto con la fine dell’attività negli anni Settanta del secolo scorso.

Tante le suggestioni, gli spunti, le curiosità lungo l’itinerario di sabato 14 introdotto dalla dottoressa Alessandra Negroni, con pause ad hoc per le letture degli attori di Argillateatri Brunella Petrini e Andrea Memoli da, fra gli altri, D’Annunzio, T.S. Eliot, dal romanzo Lo stradone di Francesco Pecoraro, e, prezioso finale, da lettere degli stessi fornaciari che gli eredi hanno messo a disposizione.

Operaie alla SNIA Viscosa. Centro di documentazione territoriale Maria Baccante – Archivio Storico Viscosa

Un esperimento riuscito di urban storytelling aperto, in divenire, a includere tanto nuove destinazioni fuori dell’ordinario quanto disvelamenti di aspetti nascosti di mete che si presumono note, in linea con l’idea fondante di un turismo lento e sostenibile che connota Art Sharing Roma ETS.

Partner di progetto, insieme con Argillateatri: The Way to The Indies, è Monteverde Attiva APS il cui Laboratorio di lettura ad alta voce ha curato la bella selezione dei brani interpretati lungo le visite guidate e dei volumi consigliati per approfondimenti.

Prossimo appuntamento sabato 21 giugno presso la sede di Art Sharing Roma in via Giulio Tarra 64 con la conferenza della dottoressa Penelope Filacchione Tenute agricole, masserie, storie contadine, testimonianze fra il Tevere e l’Aurelia: la Valle dei Casali.

Tutti gli eventi sono gratuiti e a ingresso libero con prenotazione obbligatoria (max 30 posti per gli incontri).

Per tutte le informazioni si rimanda al sito:
www.artsharingroma.it/roma-1883-1960/

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