Mentre si è seduti nel piccolo Teatro Essaïon e si assiste allo spettacolo Rhinocéros è impossibile non pensare che sempre a Parigi, nel 1960, Ionesco mise in scena per la prima volta questa pièce. Come
Nel 1959 il regista Roger Corman, basandosi sulla sceneggiatura di Charles B. Griffith, realizzò con un budget di soli 30.000 dollari e a tempo di record (si narra in soli due o tre giorni), la
Non perde assolutamente interesse con l’andar delle stagioni la ormai tradizionale rassegna dedicata alle “nuove frontiere della scena britannica”. Siamo ormai alla XVIII stagione organizzata da Rodolfo di Giammarco, notissimo e bravissimo critico, studioso di
Una brezza di vento del Nord porta a Roma la tata londinese più famosa al mondo: Mary Poppins – il musical ed è subito una festa di musica, suoni e colori. Una sorprendente realizzazione che
Uno spettacolo tutto al femminile che mette in scena l’omonimo romanzo di Michela Murgia con lo stesso linguaggio, scarno e poetico insieme, ad alimentare un monologo di straordinaria intensità di cui l’attrice Anna Della Rosa
Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso della compagnia Kepler-452 parte dall’intuizione centrale dell’omonimo testo di Čechov. Ciascuno di noi ha un’area di paradiso che si desidera difendere dalla brutalità del mondo
A botta fredda scrivo di Eleonora Danco e del suo dEVERSIVO, visto al Teatro India – Teatro di Roma, nella sua ultima replica delle quattro in programma. Devo ricordare che è, questa presente, la terza
Il funzionalismo di marca finanziaria si accompagna spesso a un salutismo di tendenza progressista e che non disdegna di “assoldare”, in questa visione apparentemente illuminata, persino il borghese senso di colpa che ha pronunciamenti di
Una esigenza forte di raccontare, un teatro necessario dove coabitano ragione e sentimento e le parole sono armi potentissime e non lasciano scampo né vie d’uscita. L’ultimo lavoro di Saverio La Ruina, narratore sapiente e
Dante Antonelli si addentra nell’opera di uno dei più celebri e controversi autori giapponesi, Yukio Mishima, classico contemporaneo della letteratura nipponica ancora poco esplorato nel teatro occidentale. Sulla scena ci sono quattro giovani, di spalle, seminudi.