A Torino sono nati due spettacoli che, nonostante alcune debolezze interpretative, delimitano due precise tendenze estetiche nell’ambito della scena contemporanea. Parliamo de La Tempesta di Shakespeare firmata da Alessandro Serra e di Ghiaccio di Bryony
Quindici anni di carriera di uno dei più intelligenti, umoristici e anticonvenzionali autori e attori comici italiani, Andrea Cosentino, sintetizzati in quattro giorni di programmazione, dal 31 marzo al 3 aprile, sul palco del TeatroBasilica
Nello svaporamento di senso di un teatro ormai arroccato su quel versante avvizzito ch’è il gusto medio di un pubblico beatamente immune al rischio, la danza continua a sbullonare certezze e a non consolare i
Quando si bombarda un teatro stipato di civili, chiunque sia il folle responsabile, la guerra è finita. Non esistono più regole, non c’è pietas, non vale più niente che possa avere un senso logico: i
Come in una tela di Francis Bacon, la scena si apre in uno degli ambienti più tetri e sconvolgenti mai concepiti dall’uomo: l’interno di un mattatoio. A questo luogo Georges Bataille dedicò un articolo dal
È notte. A Kiev suonano le sirene, la popolazione fugge dalle città oppure cerca di resistere riparandosi nella ecatombe delle metropolitane, fin dentro bunker improvvisati: la madre che allatta il figlio, il nonno che non
Dopo tanta singolitudine, si riaffaccia con forza sulla scena il numero due, che ci riporta poi all’origine, quando la presenza nello stesso spazio di un protagonista e di un deuteragonista sancì l’invenzione del teatro. In
L’avvicendamento ai vertici della direzione artistica del Teatro Stabile etneo, dopo la spallata del 10 dicembre con cui il Cda, presieduto da Rita Gari Cinquegrana, rovescia anzitempo la direttrice Laura Sicignano (solo a marzo avrebbe
Se avessimo parlato di teatro ecosostenibile dieci anni fa, probabilmente avremmo pensato a un film di fantascienza. Eppure, guardando al teatro non come a un passatempo, un momento di svago o un luogo secondario dell’esistenza
Unica data, almeno per ora, quindi chi lo ama si affretti. Il 17 gennaio, un lunedì, consueto giorno di riposo dei teatranti, Max Mazzotta sarà in scena alla Sala Umberto di Roma con un monologo