L’avvicendamento ai vertici della direzione artistica del Teatro Stabile etneo, dopo la spallata del 10 dicembre con cui il Cda, presieduto da Rita Gari Cinquegrana, rovescia anzitempo la direttrice Laura Sicignano (solo a marzo avrebbe
C’è un posto dove uomo e natura convivono simbioticamente in una chiave di verginità primordiale e dove lo sguardo non invasivo ma complice di un fotografo ne esalta la potenza espressiva trasformandola in arte assoluta:
La rubrica Esercizi di memoria, curata da Stefano Geraci e Paolo Ruffini e realizzata con Emanuela Bauco, Tiziano Di Muzio, Marta Marinelli e Andrea Scappa, in collaborazione con la Biblioteca di Arti dello Spettacolo dell’Università di
Rappresentato per la prima volta in Italia questo testo di Thomas Bernhard nasce da una spinta ideale e necessaria per indagare reazioni e stati d’animo nei giorni dell’ascesa al potere di Jorg Haider che cinquant’anni
Se avessimo parlato di teatro ecosostenibile dieci anni fa, probabilmente avremmo pensato a un film di fantascienza. Eppure, guardando al teatro non come a un passatempo, un momento di svago o un luogo secondario dell’esistenza
Nel 2020, poco prima dell’inizio della pandemia e della sospensione forzosa di tutti gli spettacoli teatrali, ebbi l’opportunità di assistere alla rappresentazione de Il diario di Anne Frank nell’adattamento teatrale di Frances Goodrich e Albert
Premetto: non ci saranno spoiler in questa recensione. Perciò, leggete senza timori perché non rivelerò nulla sulla storia e sul risvolto finale. Scream non è soltanto una fortunatissima e famosa saga. Scream è un’istituzione. Scream
Unica data, almeno per ora, quindi chi lo ama si affretti. Il 17 gennaio, un lunedì, consueto giorno di riposo dei teatranti, Max Mazzotta sarà in scena alla Sala Umberto di Roma con un monologo
Una certa Italia che va dal 1959 al 1981, anno in cui Giuseppe Loy, dirigente d’azienda, fratello del più celebre regista Nanni e marito dell’altrettanto celebre scrittrice Rosetta (nata Provera) lascia improvvisamente questa terra. A
Petrarca, asceso con il fratello Gherardo al Mont Ventoux, racconta in una celebre e commovente lettera a Dionigi da Sansepolcro (Familiares IV, 1) che l’apertura casuale delle Confessioni agostiniane abbia offerto ai suoi occhi la