Led Zeppelin al cinema con “The song remains the same” di Monia Manzo

The song remains the same, mitico concerto del 1976 può essere considerato un vero e proprio testamento della più grande rock band al mondo: i Led Zeppelin.
I celeberrimi artisti inglesi Jimmy Page, Robert Plant, John Bonham e John Paul Jones – tutti musicisti di razza e veri animali da palcoscenico – hanno dimostrato che il loro sound, oltre ad essere stato rivoluzionario e tra i più affascinanti di sempre, ha avuto il potere di influenzare la musica rock contemporanea.
Il film è il frutto della decisione della band di restituire la loro musica e la loro vita attraverso un’opera cinematografica che è un “ibrido” tra documentario e finzione.
The song remains the same ebbe una lunga lavorazione a causa di questioni tecniche e del serio incidente di macchina di Plant durante una vacanza in Grecia.
Il risultato del film non può essere giudicato secondo i canoni cinematografici ma in base all’iconicità di ciò che vediamo nel documentario: sono evidenti i difetti del montaggio, la mancanza di coesione tra le riprese dei concerti e le sequenze in cui appaiono i personaggi di fantasia. Il montaggio, infatti, viene composto in maniera asimmetrica: ci sono diverse parti dei concerti newyorkesi dei musicisti, scene in cui gli stessi si esibiscono in nuovi filmati e sequenze di vita quotidiana alternate ad altre in cui i membri della band e della loro crew vestono i panni di personaggi surreali (gangster, miliardari, uomini mascherati a cavallo, un’eremita). Ciò che colpisce di più e che ci ricorda la loro inglesità è indubbiamente la versione ironica di King Arthur interpretata da un inedito Robert Plant, che sguaina una ridondante Excalibur. È in queste evocazioni della loro cultura di appartenenza che sta la forza pop dei Led Zeppelin capaci di mantenere fede alle loro scelte musicali in cui si fondono il rock inglese, il blues più americano, i tratti psichedelici e le tonalità del folklore celtico.
I Led Zeppelin non rappresentano soltanto un esempio di successo musicale, ma anche un racconto “rock di vita” in cui le avventure personali e le idee hanno fatto sognare chiunque ami un modello di libertà e di ribellione senza alcun tipo di forzatura. La loro eleganza e umanità si rivelerà anche quando, dopo la morte di John Bonham grande batterista e amico fraterno, decideranno di sciogliere la band. La scomparsa dai palcoscenici di tutto il mondo non ha impedito loro, tuttavia, di rimanere quello che sono sempre stati: i primi divi del rock, musicisti unici, autori singolari di creazioni come Dazed and confused, Whole lotta love, Kashmir, Babe I’m gonna leave you e del capolavoro Stairway to heaven.
The song remains the same è un racconto per immagini, un ritratto inedito di coloro i quali hanno cambiato per sempre la storia del rock.