La corsa di “Ago, Bianca e… Uno e Basta”, tutti per una vita di Sergio Roca

Foto di Sergio Roca

In alcuni teatri, nati con una precisa forma identitaria e frequentemente grazie alla determinazione dei loro promotori, ci sono degli spettacoli che si potrebbero definire di “formazione”. Si tratta di lavori che per la loro connotazione scenica possono rappresentare l’emblema di un cartellone stagionale o, addirittura, di tutta la programmazione tout court. Spettacoli che, anno dopo anno, vengono riproposti, magari con attori differenti, ma che caratterizzano la struttura che li ospita.
Per rendere l’idea potremmo citare il Globe Theatre di Londra nel proporre i lavori shakespeariani o, per far riferimento ad una realtà romana, la costante presenza, oramai da trentasei anni, al Teatro Vittoria, di Rumori fuori scena.
Il Teatro 7 e il Teatro 7 Off, entrambi diretti da Michele La Ginestra, hanno trovato in Ago Bianca e… Uno e basta di Bennicelli e La Ginestra uno dei loro lavori “simbolo” da presentare ciclicamente, aggiornando, col passare degli anni, cast e testo.

Foto di Sergio Roca

Andato in scena, per la prima volta nel 2005, Ago Bianca e… Uno e basta è la surreale storia di un uomo di trentacinque anni, Agostino, un ghostwriter, dal carattere adolescenziale e poco intraprendente con le donne, i suoi spermatozoi desiderosi di “nascere”, e di una giovane e romantica ragazza, Bianca, di lui segretamente innamorata.
Al di là della tematica amorosa, il vero snodo della narrazione si svolge fra gli spermatozoi di Augusto visti come entità che sognano di manifestarsi nell’unica realtà che possono immaginare: vedersi incarnati in un bimbo/a.
Ogni rappresentante del gruppo (in scena sono cinque ma sono solo i “testimonial” di altri settanta milioni di “fratelli e sorelle” pronti a partire per il viaggio verso la procreazione), ha le proprie specifiche peculiarità: quelle che si svilupperebbero se riuscissero a portare a compimento la loro missione di divenire “vita concreta”. Tra loro c’è l’ingenua, chi vuole emergere; il materialista, chi non si sente accettato/a per ciò che desidera essere e, poi, c’è lo spermatozoo 600, detto Falloppio. Apparentemente il meno adatto a vincere la corsa verso l’ovulo perché lento, a causa di un difetto ad una gamba ma pieno di buoni sentimenti.
In questa folle competizione dove solo uno potrà vivere a discapito di tutti gli altri, i concorrenti, dotati di giudizio, sono messi nella condizione di scegliere se combattere “ciascuno per sé” o “tutti per uno”.
Il destino per la maggioranza è ineluttabilmente la morte ma, coalizzandosi, possono almeno ribellarsi al fato e decidere autonomamente chi sia il migliore da far giungere alla meta. Decidono, così, di sacrificarsi per affidare a Falloppio, il “fratello” più fragile, quello che avrebbe avuto meno possibilità, il compito di far vivere tutti i loro sogni affidandoglieli.

Foto di Sergio Roca

Una favola moderna quella di Ago Bianca e… Uno e basta. Il testo, profondamente a vocazione umanistica, pone al centro del divertimento la riflessione su ciò che significa nascere in un’area socialmente o economicamente disagiata, femmina o maschio, bianco o nero.
Buona la prova degli attori tra i quali spiccano Manuela Bisanti, dal disarmante sorriso, delicata e lieve nella parte affidatale e Edoardo La Rosa, un adulto fanciullescamente tenero. Citazione a parte per il divertente “Spermatocoach” Giovanni De Anna (Testosterone). Completano il cast gli “agonisti”: Alessandro Buccarella, Luca La Ginestra, Ilaria Mariotti, Flavia Prugnola e Davide Zanfrisco. Regia leggera ma ben curata che permette agli attori di esprimersi liberamente.
Uno spettacolo semplice, divertente e adatto a tutti che non delude. Una scrittura essenziale che riesce a tramutarsi in un “classico” nel momento in cui viene utilizzata come base “identitaria” di un teatro.

Foto di Sergio Roca

Ago Bianca e… Uno e basta

 di Adriano Bennicelli e Michele La Ginestra
regia Michele La Ginestra
con Manuela Bisanti, Alessandro Buccarella, Giovanni De Anna, Luca La Ginestra, Edoardo La Rosa, Ilaria Mariotti, Flavia Prugnola, Davide Zanfrisco
aiuto regia Giulia Mataloni
tecnico audio e luci Carlo Galleasso. 

Teatro7 Off, Roma, fino all’ 11 febbraio 2024 (dal giovedì alla domenica).

Foto di Sergio Roca