A Verona un Settembre Classico tra passato e virtual reality di Patrizia Vitrugno

Si è conclusa l’11 settembre la settantatreesima edizione dell’Estate Teatrale Veronese curata per il secondo anno da Carlo Mangolini. L’ultimo scampolo d’estate e di rassegna è Settembre Classico, sezione della programmazione teatrale dedicata al teatro greco e romano andata in scena al Teatro Romano di Verona e al Museo degli Affreschi – Tomba di Giulietta.
Dopo Gli Uccelli. Un’utopia proposto dalla Compagnia Mitmacher con la partecipazione straordinaria di Paolo Calabresi, IFIGENIA#generazionesacrificio, un allestimento che vede la tragedia di Euripide, riscritta e diretta da Silvia Masotti e Camilla Zorzi e con la drammaturgia video di Anagoor, arriva per la prima volta a Verona Jan Fabre, regista e curatore della scenografia, dei video e del disegno luci di Resurrexit Cassandra la riscrittura del mito di Cassandra firmata da Ruggero Cappuccio. Al centro della scena, coperta da sontuosi abiti che gradualmente sveleranno corpo e anima della sacerdotessa inascoltata, c’è Sonia Bergamasco. Nei cinque quadri che si compongono, tra visioni oniriche proiettate alle sue spalle, la protagonista è circondata da sedici serpenti di differenti dimensioni tra i quali si muove, quasi flirtando.

«Il mio nome è Cassandra» ripete la figlia del Re di Troia fatta ostaggio dal greco Agamennone mentre cerca di parlare agli uomini, di metterli in guardia dai disastri che stanno commettendo. E la drammaturgia di Fabre le costruisce un percorso impeccabile fatto di colori che corrispondono ad altrettanti elementi – Nebbia, Vento, Fuoco e Fumo, Vapore e Pioggia – incorniciati in abiti ora color nero, ora blu, ora verde, ora rosso, ora bianco. Cassandra porta ancora una volta un messaggio potente ma, ancora una volta, rischia di essere inascoltata. «Non siate le sirene di voi stessi», ammonisce. È la storia che, crudele, si ripete. Ma questa volta è la nostra perché sono i cambiamenti climatici, l’inquinamento, la plastica negli oceani a uccidere giorno dopo giorno il nostro pianeta. E anche oggi, intorno a noi, ci sono mille Cassandre inascoltate. «Ci vogliono 100 strumenti insieme per creare un solo suono» – ci ricorda Cassandra – «ci vogliono 100 strumenti insieme per creare un solo sentimento».

Ettore Bassi è stato invece il protagonista di Aulularia (Commedia della Pentola o La Pentola d’oro) di Plauto, testo che con grande ironia racconta il tema dell’avarizia, della lussuria e dell’insaziabilità. La storia ruota attorno alla figura di Euclione che, da quando ha scoperto sottoterra nella sua abitazione una pentola piena d’oro, nascosta da suo nonno, vive nel costante terrore che gli venga sottratta. Chiunque gli si avvicini è sospettato di volergli rubare il tesoro e Plauto, con questa commedia divertente, mette in luce i lati più ridicoli e tragicomici dell’avidità. Lo spettacolo si regge su un buon ritmo che la compagnia tutta riesce a mantenere per l’intera durata della pièce. Cristiano Roccamo dirige non solo un Bassi nel ruolo principale che risulta credibile e mai fuori tempo, ma anche Simone Vaio, Simone Cástano, Fabrizio Careddu e Ludovico Röhl che interpretano tutti gli altri personaggi, sia maschili che femminili senza sbavature. La platea si diverte grazie anche al linguaggio semplice ma mai banale di questa piacevole commedia.

Un piccolo gioiello del Settembre Classico è stato senza dubbio Edipo Re in Virtual Reality realizzato dalla compagnia veronese Fucina Culturale Machiavelli. Dopo un breve video di presentazione, indossato il visore, si viene trasportati nella tragedia di Sofocle. Ci si affaccia su sotterranei, si spia attraverso la finestra di un bar, si viene inghiottiti dalle acque fino a ritrovarsi nel mezzo dell’universo, sospesi nell’immensità del creato. Arte e tecnologia restituiscono un’esperienza esaltante, una nuova forma di teatro, se così si può chiamarla, grazie alla drammaturgia di Sara Meneghetti che riscrive per immagini virtuali la storia di Edipo Re regalando allo spettatore un vero e proprio viaggio nel quale ci si muove in modo interattivo e che, quando giunge al termine, si vorrebbe continuasse ancora.

Settembre Classico, Estate Teatrale Veronese 2021, Verona, dal 27 agosto all’11 settembre 2021.