Quando le contrazioni si fanno pericolose nasce l’amore in sala parto di Sergio Roca

Foto di Sergio Roca

I buoni spettacoli – e le buone commedie – sono quelli che, oltre a lasciare nella memoria le emozioni provate durante la rappresentazione e i principali eventi narrati, riescono a trasmettere, talvolta in modo subliminale, un’idea, un pensiero o un insegnamento morale.
È questo il caso di Contrazioni pericolose, testo scritto e diretto da Gabriele Pignotta, con protagonisti Rocío Muñoz Morales e Giorgio Lupano.
Cosa potrebbe accadere se, in una società come la nostra, dove l’apparenza conta più dell’essere, la carriera più degli affetti e l’amore fa più paura della solitudine, un uomo scoprisse – a poche ore dal parto della sua “amica del cuore” – di essere il padre del bambino in arrivo?

Foto di Sergio Roca

In una sala parto, ricostruita con straordinaria maestria da Alessandro Chiti, fa il suo ingresso la giovane Martina Massimo (interpretata da Rocío Muñoz Morales), pronta a dare alla luce sua figlia. Ad accoglierla troviamo Francesco (lo stesso Gabriele Pignotta), un ostetrico attento e sensibile, capace di creare da subito un’atmosfera empatica.
Martina, single, orgogliosa e determinata, è appena rientrata dalla Spagna, dove aveva scelto di trasferirsi per vivere la gravidanza lontana da occhi indiscreti, decisa a tornare in Italia soltanto per partorire e comunicare l’evento al futuro padre, ignaro della situazione. Mentre attende l’arrivo della madre – in ritardo a causa dell’eterno problema del parcheggio romano – si presenta Massimo Martina (Giorgio Lupano), il suo migliore amico dai tempi della scuola, legato a lei anche per la curiosa inversione tra nome e cognome.

Foto di Sergio Roca

Massimo, in procinto di partire per un importante incarico all’estero, appare emotivamente distante dalle responsabilità affettive e familiari. Scoperta la gravidanza dell’amica, cerca di capire chi sia il padre del nascituro, criticandolo aspramente come se fosse un irresponsabile.
Quando Martina, con non poca esitazione a seguito della paura di essere rifiutata, decide di rivelargli la verità, Massimo – guidato con discrezione e ironia da Francesco – intraprende un percorso di consapevolezza e rivalutazione del legame profondo che li unisce. Anche Martina, che per orgoglio aveva sempre mantenuto le distanze, inizia a riconoscere in lui una figura autentica e presente, capace di starle realmente accanto.
La nascita della bambina segna una svolta: si delinea un nuovo equilibrio, fondato sul coraggio di affrontare sé stessi e superare le proprie fragilità. L’amore, infatti, può celarsi nei gesti della complicità più sincera e, spesso, basta soltanto superare i pregiudizi per scoprirlo.

Foto di Sergio Roca

L’opera è ben costruita, solida nella struttura e sostenuta da un ritmo comico perfettamente calibrato. L’affiatamento del cast rende credibili e naturali anche le situazioni più paradossali.
Straordinaria Rocío Muñoz Morales, in una delle sue interpretazioni più riuscite: intensa, dolce, determinata e ricca di sfumature emotive. Giorgio Lupano è altrettanto convincente nel tratteggiare un personaggio fragile, sospeso tra ambizioni personali e insicurezze affettive, emblema di una generazione maschile spesso in difficoltà nel passaggio da figlio a adulto responsabile.
Chiude il trio lo stesso Gabriele Pignotta, autore e regista, sempre apprezzato per la sua capacità di unire umorismo e riflessione. Il suo personaggio, Francesco, incarna quella saggezza popolare che accompagna lo spettatore verso un finale non scontato.
Uno spettacolo piacevole e ben confezionato, arricchito dalle musiche di Stefano Switala, le luci di Maximiliano Lumachi e i costumi di Rosalia Guzzo.

Foto di Sergio Roca

Contrazioni pericolose

una commedia scritta e diretta da Gabriele Pignotta
con Rocío Muñoz Morales, Giorgio Lupano, Gabriele Pignotta
assistente alla regia Fabio Avaro
scene Alessandro Chiti
costumi Rosalia Guzz
musiche originali Stefano Switala
luci Maximiliano Lumachi
produzione ArtistiAssociati – Centro di produzione teatrale. 

Teatro Manzoni, Roma, fino al 25 maggio 2025.

Condividi facilmente: