“Matilda il musical”: un’esplosione di giovanile esuberanza di Sergio Roca

Foto di Sergio Roca

Indipendentemente da qualsiasi considerazione critica, Matilda il musical, nella sua versione italiana curata da Massimo Romeo Piparo, è una grande festa per gli occhi che offre delle certezze sulla preparazione dei futuri performer di musical. I ragazzi in scena sono talmente bravi, determinati, affiatati e concentrati da poter essere d’esempio anche ai loro, pur eccellenti, colleghi “adulti”.
Procediamo con ordine.  Roald Dahl scrisse il romanzo per ragazzi, Matilda, nel 1988. Danny DeVito, col titolo Matilda 6 mitica, nel 1996, realizzò una trasposizione filmica ma è solo nel 2010, che lo scritto di Dahl è divenuto una versione per il teatro musicale col titolo Matilda The Musical. L’idea di realizzarla la ebbe la Royal Shakespeare Company che fece debuttare lo spettacolo al Courtyard Theatre di Stratford nel novembre di quell’anno.
Matilda è la storia di una bambina speciale perché racconta, in maniera poetica e divertente, i suoi dubbi, le sue fragilità, ma anche le sue certezze e i suoi punti di sua forza che, in realtà, sono tematiche universali.
Come esplica Massimo Romeo Piparo nelle note di regia alla versione italiana di questo musical: «(Matilda) ha come eroine due figure femminili tanto attuali al giorno d’oggi: una bambina e una maestra. E contemporaneamente altre due donne anti-eroine, due figure negative come una madre “sbagliata” e una Preside che stravolge il proprio ruolo di educatrice trasformandosi in aguzzino di giovani adolescenti. Con al centro un’unica figura maschile – quella del padre cinico e sprezzante di Matilda – che diventa zimbello in mezzo a tanta malvagità femminile».
Il romanzo parla delle tante contraddizioni e carenze della società attuale visti con gli “occhiali” di una bambina “speciale”, magica, ma soprattutto più buona, più intelligente, più riflessiva, più “profonda” di tutti i suoi coetanei che lei, non sentendosi superiore, aiuterà a crescere e migliorare.
Matilda è una bimba non gradita al padre (che desiderava un secondo figlio maschio) e indifferente alla madre perché ostacolo alla sua frivolezza. La piccola, però, troverà prima nella cultura e poi nella sua maestra-mentore il modo di essere musa ispiratrice di una rivoluzione gentile contro l’ignoranza oscurantista della massificazione televisiva del pensiero e contro il bullismo di chi, nella logica dell’“apparire” cerca di emarginare coloro che vivono nella pienezza dell’“essere”.
La sua naturale alleata (madre putativa) non può che essere la maestra Dolcemiele. Donna tanto fragile e piena di buoni sentimenti da essere incrollabile nella certezza del lieto fine. Una curiosa variante di Cenerentola che, nel XXI secolo, non cerca la salvezza in un principe/compagno ma la trova nella forza dell’amore per la vita stessa.
I cattivi della storia, il padre e la madre, nonché la terribile preside Trinciabue, sono malvagi più per stupido egoismo che per altro. Finiscono per osteggiare le istanze di crescita dei bambini, di cui dovrebbero aver cura, per paura di dover dar conto della loro inadeguatezza. Sono degli adulti mal riusciti e per questo inquietano e incutono timore, finendo per risultare poco credibili e ridicoli anche agli occhi delle loro piccole vittime. Non a caso sarà l’autoreferenzialità e l’ignoranza a condurre “i cattivi” alla punizione che meritano.

Foto di Sergio Roca

La versione italiana del musical, proposta da Massimo Romeo Piparo, è la prima trasposizione ufficiale prodotta nel e per il nostro Paese. Non avendo visto in precedenza né alcuna versione in lingua originale né il film sono privo di termini di paragone e baserò le mie considerazioni unicamente sulle emozioni che mi ha evocato la messinscena.
Per iniziare mi sia concesso un plauso alla piccola Giulia Chiovelli nel ruolo di Matilda. È stata fenomenale. È talmente naturale nel ballare, cantare, recitare, che c’è da chiedersi cosa potrà ancora “donare” al pubblico in futuro. Apprendo che nel ruolo si alternerà con Sofia Di Paola e Greta Fronzi, viste le premesse sono certo che anche le altre bambine non saranno da meno ed esprimo sin da ora un mio sincero augurio.
Commovente Gabriele Ansanelli (che nel ruolo di Bruce si alternerà con Alex Predinzani). Le capacità e l’impegno profuso sono indiscutibili. Perfetto nel suo momento clou, ovvero nella scena del brano Il grande rutto e ciò che segue (n.d.r. la traduzione del titolo è mia).
Non potendo citare tutti i nomi del cast dei “piccini” (che però riporto integralmente nella locandina al termine dell’articolo) mi sia consentito congratularmi con loro (e con i loro insegnanti) perché hanno dimostrato capacità, energia, determinazione, serietà e professionismo.

Foto di Sergio Roca

Passando agli attori “adulti”, i genitori di Matilda sono Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli (compagni nella vita e sulla scena) noti come The Pozzolis Family. Simpatici, intriganti, due macchiette o due cartoni animati, dai colori sgargianti, costruiti per l’occasione. Più “poetico” lui, più “aggressiva” lei ma entrambi centrati nei loro personaggi.
La preside Trinciabue è Luca Ward en travestì. Irriconoscibile per quanto viene truccato, mi ha fatto un po’ rivivere l’atmosfera del Gian Burrasca televisivo ove la severa istitutrice del piccolo Stoppani fu Bice Valori (a tal proposito quanto ci vorrà per vedere ancora Gian Burrasca a teatro?). Ward, in scena, tranne qualche esitazione nei movimenti a causa degli ingombranti abiti femminili che lo tramutano in una spropositata virago, diverte e terrorizza esattamente come impone il ruolo affidatogli.
Tenerissima la maestra Dolcemiele, Giulia Fabbri. Essendo stata Mary Poppins, nella versione dell’omonimo musical in italiano del 2019/20, potrei dire che è “praticamente perfetta”. È tra le migliori performer della scena italiana. Grazie alla impeccabile intonazione canora e ad uno stile recitativo empatico rende coinvolgente il brano La mia casa (traduzione del titolo a mia cura n.d.r.).
Gradevole la libraia Mrs. Phelps cui presta l’anima Elena Mancuso, precisa e piena di pathos.
Nei ruoli di supporto (che fanno parte anche dell’ensemble): Matteo Guma, (che interpreta tre personaggi) nella figura dell’Escapologo, commuove; Giovanni Papagni presta il corpo a Michael, spassoso e sciocco fratello di Matilda; Matteo Passini, dalla verve comica, è Rodrigo, vivace e focoso ballerino; Fatima Rosati ha cura, invece, della figura romantica e sofferta dell’Acrobata.
Un meritato plauso anche a tutti i restanti componenti de l’ensemble: Gianluca Cavallaro, Silvia Giacobbe, Paolo Giammona, Ginevra Grossi, Clara Intorre, Roberto Torri, Lucrezia Zizzo.

Foto di Sergio Roca

Coinvolgenti le coreografie. Particolarmente belle, seppur non estremamente complesse quelle che vedono impegnati i piccoli interpreti. Le ha curate Billy Mitchell che da qualche tempo collabora con le produzioni del Sistina. Ottimi gli effetti luce ideati da Umile Vainieri. Estremamente funzionale, per uno spettacolo di questo genere, il supporto dell’orchestra dal vivo diretta da Federico Zylka.
Alla regia, Massimo Romeo Piparo ha saputo armonizzare bene i tempi della narrazione, delle coreografie e delle canzoni. Alla prima rappresentazione, cui ho assistito, oltre a qualche inevitabile imprevisto tecnico si è notato qualche rallentamento probabilmente dovuto allo scarso rodaggio dello spettacolo.
Trovo che aver portato Matilda il musical in Italia sia stata una scelta coraggiosa e vincente perché risulterà cosa gradita al pubblico nostrano e a quello dei fruitori più giovani, in particolare. È una storia raccontata con garbo quella di Matilda. Dotata di leggerezza, piena di contenuti, colpi di scena e insegnamenti morali presentata con fastosità sulla scena da attori professionisti e – soprattutto – di ogni età.

Foto di Sergio Roca

Matilda il musical

di Roald Dahl
musiche e liriche Tim Minchin
libretto Dennis Kelly
versione italiana di Massimo Romeo Piparo
con Luca Ward, The Pozzolis Family (Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli), Giulia Chiovelli/Sofia Di Paola/Greta Fronzi (in alternanza), Giulia Fabbri, Matteo Guma, Elena Mancuso, Giovanni Papagni, Matteo Passini, Fatima Rosati
e con (in alternanza) Gabriele Ansanelli, Letizia Asllani, Aurora Beddittu, Marta Brunelli, Raphael Cannavacciuolo, Chiara Cassiano, Sofia Fronzi, Riccardo Gallo, Silvia Guerra, Tommaso Massa, Violante Palma, Alex Predinzani, Emma Remelli, Giorgio Ricchiuti, Maia Scaffai, Micol Sergi
ensemble Gianluca Cavallaro, Silvia Giacobbe, Paolo Giammona, Ginevra Grossi, Clara Intorre, Giovanni Papagni, Matteo Passini, Fatima Rosati, Roberto Torri, Lucrezia Zizzo
direzione musicale Emanuele Friello
direzione d’orchestra Federico Zylka
coreografie Billy Mitchell
disegno luci Umile Vainieri
suono Stefano Gorini
orchestra dal vivo Federica Zylka, Matteo Libutti, Simone Gianlorenzi, Stefano Nunzi, Stefano Marazzi, Simone Macram, Antonio Padovano, Andrea Di Pilla, Palmiro Del Brocco, Gabriele Pistilli, Fabrizio Dottori, Altea Narici
prodotto da PeepArrow Entertainment in collaborazione con il Teatro Sistina.

Teatro Sistina, Roma, dal 7 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024.

Tournée:
Teatro Verdi, Firenze, dall’11 al 14 gennaio 2024
Teatro Colosseo, Torino, 21 gennaio 2024
Politeama Genovese, Genova, dal 25 al 28 gennaio 2024
Sistina Chapiteau, Milano, dal 15 al 25 febbraio 2024
Teatro Team, Bari, dal 22 al 24 marzo 2024.