In tre: in teatro piccole Ladyvette crescono di Sergio Roca

foto di Tommaso Le Pera

Per chi ama la commedia di varietà lo spettacolo In tre, in scena al Teatro della Cometa di Roma, con Ladyvette e la regia di Massimiliano Vado è sicuramente da non perdere.
Ladyvette nascono, come gruppo artistico, nel 2012 dall’intuizione di Valentina Ruggeri (soprannominata Pepper). La Ruggeri propose a due talentuose attrici-cantanti: Teresa Federico (Sugar) e Vera Dragone (Cherry) l’idea di creare una “band canora” che avesse, come repertorio, dei brani musicali swing o rielaborati in quella forma. L’attuale formazione, però, si è costituita nel 2016 quando Francesca Nerozzi (Honey) ha sostituito la Dragone.
Il successo arrivò quasi subito grazie alla partecipazione alla fiction televisiva di RAI1 Il paradiso delle signore (di cui sono state la colonna sonora), ma è solo dal 2017 che, grazie alla collaborazione con Lillo Petrolo e Massimiliano Vado, si propongono al pubblico con lo show musicale Le dive dello swing.

 

foto di Sergio Roca


In tre è una commedia dalla trama semplice. Tre ragazze (il cui nome corrisponde a quello reale delle attrici) si conoscono durante un’audizione per partecipare ad uno spettacolo. In realtà il posto di lavoro, per il quale sperano di essere selezionate, non è legato alle capacità artistiche, ma si limita a quello di cameriere in un locale di ristorazione. Le fanciulle, caratterialmente molto diverse tra di loro e ciascuna “prigioniera” dei propri sogni e delle proprie fobie, impareranno a conoscersi e a stimarsi vicendevolmente finché, coalizzatesi, decideranno di perseguire, insieme, il sogno originale costituendo il trio canoro Ladyvette.
Il percorso è tutto in salita. Le giovani, per andare avanti, devono prendere coscienza dei rispettivi punti di forza, delle varie potenzialità e, allo stesso tempo, imparare a combattere contro le proprie ansie e paure al fine di non farsi scoraggiare dagli ostacoli quotidiani. La forza del gruppo, grazie all’amicizia e alla condivisione delle esperienze, diviene la chiave per un successo che le condurrà fino al festival di San Remo. La popolarità ottenuta, però, creerà i primi dissapori. All’occhio del pubblico, le singole personalità delle componenti del trio sembrano essersi dissolte in una specie di “io collettivo” che rende le relazioni interpersonali tra le cantanti sempre più complicate. Una serie di banali dissapori e un manager troppo interessato al suo tornaconto (in voce Lillo Petrolo), contribuiranno a far litigare il terzetto. Il lieto fine, d’obbligo per questo tipo di costruzione narrativa, sarà favorito da un deus ex machina che si materializzerà in uno dei tanti salotti di gossip televisivi (la sera della prima cui ho assistito il salotto era, eccezionalmente, condotto in scena dalla simpaticissima Elda Alvigini).
Il lavoro sul testo, curato da Teresa Federico, Fausto Brizzi e Lillo Petrolo, è decisamente gradevole con sapiente dosaggio di gags, canzoni e coreografie (ideate da Irma Di Paola e Francesca Nerozzi).

 

foto di Tommaso Le Pera

Precisi e ben scanditi i ritmi narrativi che mostrano quanto sia stato minuzioso il lavoro del regista nel coordinare le differenti “istanze” artistiche delle varie componenti del cast. Unico appunto (almeno per la serata del debutto e riconoscendo la difficoltà nel trovare soluzioni alternative), va ai cambi scena sul buio che, sebbene “alleggeriti” dai virtuosismi musicali dell’eccellente Roberto Gori, inevitabilmente hanno creato qualche attimo di rilassamento.
Le ragazze, che hanno puntato sulle loro indiscusse capacità canore per garantire il successo della pièce (grazie, anche, alla musica dal vivo che concorre, sempre, a fare la differenza), hanno presentano al pubblico sia brani singoli che dei mash up con degli effetti esilaranti. Nelle parti recitative le attrici sono così ben “amalgamate” da rendere plausibili anche situazioni che, di fatto, non lo sarebbero. Le caratterizzazioni dei personaggi ben si adattano alle singole capacità interpretative in quanto sembrano “disegnate” sui loro corpi (e, probabilmente, lo sono). Con grande ironia la Federico si immedesima nel ruolo della donna timida, complessata, vittima della madre (in voce Michela Andreozzi) e succube delle amiche, alle quali non sa dire di no. La Nerozzi ricostruisce lo stereotipo della ballerina bionda un po’ svampita, presentandosi come una sognante Cenerentola disneyana, mentre la Ruggeri impersona la donna forte, determinata, ma in perenne lotta con la sua fisicità non tradizionale. Per tutte le protagoniste, comunque, il personale percorso evolutivo dei personaggi le condurrà a tramutarsi da goffi bruchi a stupende farfalle o, forse, da tanti Dr. Jekyll in altrettanti Mr. Hide. Non dico altro. La verità la scoprirete soltanto recandovi a teatro.
In tre è una commedia briosa e frizzante per passare una serata in allegria assistendo ad uno spettacolo adatto ad un pubblico di qualsiasi età.

foto di Sergio Roca

In tre

di Teresa Federico, Fausto Brizzi e Lillo Petrolo
con Ladyvette (Teresa Federico – Valentina Ruggeri – Francesca Nerozzi )
regia Massimiliano Vado
direzione musicale Roberto Gori
scene Mauro Paradiso
musiche Roberto Gori e Andrea Filippucci
aiuto regia Chiara Della Longa
coreografie Irma Di Paola e Francesca Nerozzi
assistente alle coreografie Francesco Cariello
voce off Lillo Petrolo e Michela Andreozzi
grafiche Alessandro Zingaro
supervisione artistica Lillo Petrolo.

Teatro della Cometa, Roma, fino al 24 marzo 2019.