Dopo aver indagato le trame interiori del rosso e del verde, Stefano Ricci e Gianni Forte hanno consegnato, per l’ultima edizione della loro Biennale Teatro, le sfumature del nero e del bianco. Per dare un’idea
Ho custodito con cura quest’intervista a Dario Costa, regista di LO SCIAME. Storia di un fallimento (testo di Aurora Di Gioia, con Giorgia Narcisi e Andrea Zatti). L’augurio è che lo spettacolo torni presto in
«Proviamo a immaginarci questa situazione affascinate: DI FRONTE a coloro che erano rimasti da questa parte stava un UOMO INGANNEVOLMENTE SIMILE a loro e, nonostante ciò (tramite una misteriosa e geniale “operazione”), infinitamente LONTANO, traumaticamente
Come e quanto la grande Storia incida e condizioni la storia minima degli individui è questione antica e dibattuta. Ma come comprendere questo condizionamento, come accoglierlo senza lasciarsi schiacciare, come salvarsi nel caso la nostra
«Guarda un po’ che personaggi: ma quanti scalognati!». Un Pirandello redivivo o un tragicomico epigono nostro contemporaneo ci provoca e ci interpella. Gli scalognati saremmo noi, spettatori in ascolto dal cuore aperto ai quali un
Si è svolto dal 26 al 28 aprile 2024 alla Lavanderia a Vapore di Collegno, in quel di Torino, il festival Spring Rolls, un insieme di accadimenti artistici, dispositivi relazionali, apparati conviviali, momenti di riflessione
Dal 9 all’11 maggio 2024 al Teatro Tor Bella Monaca di Roma, la Compagnia Giglio/Prosperi presenta Interno Camera (drammaturgia di Paola Giglio, con Paola Giglio e Matteo Prosperi, regia e ideazione scenica di Marcella Favilla
Passa quasi inosservato, il titolo posto dopo Café Chantant: Rebelle. Ma il segreto è tutto lì. Dove dietro quella “e” al posto della “i” si nasconde un filo lucente, un tributo vitalistico che a distanza
Assistere a un festival di teatro per le nuove generazioni, specialmente se non si è particolarmente addentro al “genere” (ma è un genere?), pone alcune questioni immediate. Ad accenderle è forse responsabile quella particolare postura
«Non volevano farmi entrare, e sa perché? Perché alzo l’età media!». Scherza, ma non ha torto l’anziano signore: pochissime biancheggiano le canizie tra i folti trenta/quarantenni, magari anche meno, che fanno pieno il Teatro Vascello.