Deliziosamente brechtiano, M Il figlio del secolo è una grandiosa sintesi di un itinerario tracciato da Massimo Popolizio regista. Con tutto il background che disinvoltamente si porta sulle spalle, metabolizzato ed elaborato in totale autonomia.
Kafka, il bambino, l’adulto che non è mai diventato, fagocitato da un gigante che, dopo averlo divorato, lo ha sputato fuori esattamente come adesso lui tenta di fare con le parole della sua Lettera al
Inquietudini è il titolo della rassegna che il Teatro Biblioteca Quarticciolo a Roma propone fino al 20 febbraio dedicata al mondo degli adolescenti, dov’è andato in scena lo spettacolo La mappa del cuore di Lea
Dopo tanta singolitudine, si riaffaccia con forza sulla scena il numero due, che ci riporta poi all’origine, quando la presenza nello stesso spazio di un protagonista e di un deuteragonista sancì l’invenzione del teatro. In
Ma l’animale che mi porto dentro Non mi fa vivere felice mai Si prende tutto anche il caffè Mi rende schiavo delle mie passioni E non si arrende mai e non sa attendere E l’animale
Scrive Goffredo Fofi in un recente numero di “Internazionale”: «Ci sono libri (e scrittori) inutili e libri (e scrittori) necessari, ma di questi ultimi se ne trovano pochi mentre gli altri sono legioni. Cercare e
«Smarrirsi è l’unico posto dove vale la pena di andare» scriveva Tiziano Scarpa e Smarrimento, il testo di Lucia Calamaro, superbamente portato in scena da Lucia Mascino al Teatro India di Roma (e dall’11 al
L’avvicendamento ai vertici della direzione artistica del Teatro Stabile etneo, dopo la spallata del 10 dicembre con cui il Cda, presieduto da Rita Gari Cinquegrana, rovescia anzitempo la direttrice Laura Sicignano (solo a marzo avrebbe
C’è un posto dove uomo e natura convivono simbioticamente in una chiave di verginità primordiale e dove lo sguardo non invasivo ma complice di un fotografo ne esalta la potenza espressiva trasformandola in arte assoluta:
La rubrica Esercizi di memoria, curata da Stefano Geraci e Paolo Ruffini e realizzata con Emanuela Bauco, Tiziano Di Muzio, Marta Marinelli e Andrea Scappa, in collaborazione con la Biblioteca di Arti dello Spettacolo dell’Università di