FRASE DEL MESE

«Giovanissimo, per guadagnare, cominciai a vendere macchine da scrivere Remington. Fui assunto come magazziniere, passai a venditore e infine divenni dirigente. Una notte la grande decisione. Mollare tutto per il teatro. Lo comunicai ai miei. Fu una tragedia. Mia madre pianse, protestò, minacciò. Previde le peggiori cose. Più il lamento cresceva più si rinsaldava in me la convinzione opposta. Mio padre ridacchiava. Era stato un vecchio fascista, con ruoli importanti nel Regime, amico di Balbo e Bottai. Chi meglio di lui, che aveva vissuto tutta la teatralità del Ventennio, poteva capirmi?».

Maurizio Scaparro

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