“Scream 6”: nuova città, nuove regole. Quali? di Carlo Alberto Biazzi

Subito dopo il successo di Scream 5, che avevo trovato molto interessante, Paramount Pictures e Spyglass Media Group hanno annunciato la produzione di un sesto capitolo e hanno mandato i fans della saga in visibìlio (tra cui me, non lo nego). Eppure, qualcosa in questa nuova opera non funziona.
La trama: dopo essere sopravvissuti alla furia omicida di Ghostface che sconvolse nuovamente Woodsboro, le sorelle Sam e Tara Carpenter (Melissa Barrera e Jenna Ortega), insieme ai gemelli Chad e Mindy Meeks, abbandonano la cittadina per ricominciare una nuova vita a New York e lasciarsi il passato alle spalle. Tuttavia, anche nella grande città si ritroveranno ad avere a che fare con un nuovo Ghostface.
«Bellissimo se non fantastico», ho pensato appena ho scoperto che il nuovo capitolo si sarebbe svolto nella Grande Mela. Ma qui inizia il primo tasto, a mio avviso, dolente. Una scelta assolutamente vincente quella di spostare la vicenda in una grande città, con i suoi grattacieli, i suoi vicoli bui, i fumi che fuoriescono dai tombini. Si, idea vincente, se soltanto la metropoli in questione fosse parte integrante della storia invece di limitarsi a essere una “comparsa”, mostrandola giusto in una inquadratura con i droni a inizio film e in un paio di altre scene tra le strade di Manhattan. Troppa poca roba e la delusione è tanta.
A dispetto della frase di lancio “New York. New Rules”, questo sesto capitolo, non ha proprio nessuna nuova regola, anzi, se le è proprio quasi dimenticate e ha quasi dimenticato l’essenza della saga. Situazioni viste e riviste, dialoghi poco credibili a tratti didascalici e retorici e scene al limite della prevedibilità. Gli elementi di raccordo con gli altri film sono forzati e gettati qua e là per accontentare i vecchi fans. Inoltre, chi si cela sotto la maschera di Ghostface è facilmente intuibile (io l’ho capito a metà film). Quindi, il colpo di scena purtroppo non è per nulla assicurato.
E poi, parliamoci chiaro, l’assenza dell’eroina della saga Neve Campbell, che non ha accettato di partecipare al film per dispute economiche, si fa sentite… eccome. Non basta menzionarla in due o tre occasioni, questo è un personaggio che non deve, e non può, mancare. Non basta la presenza di Courteney Cox, lasciata come personaggio di contorno, per farci respirare quell’aria che noi appassionati cerchiamo in ogni film. Peccato, con il quinto capitolo sembrava che i nuovi registi avessero colto l’eredità del compianto Wes Craven e rilanciato un nuovo franchise che poteva regalare emozioni. Con questo sesto capitolo, a mio avviso, hanno distrutto le aspettative. Aspettative distrutte anche dalla nuova final girl Melissa Barrera che ci propone un volto mono espressivo e privo di qualunque emozione.
Che cosa si salva di Scream 6? Nonostante funzioni a tratti e convinca poco, le note slasher sono il punto di forza del film, la cattiveria implacabile del killer mascherato è un balsamo per chi ama l’horror e la scena della metropolitana è assolutamente perfetta e ricca di una tensione.
Se non avete aspettative troppo alte, il film è godibile. Se dovessi conferire le canoniche cinque stelline, ne darei due e mezzo: due per il coraggio di averci provato, la mezza perché, tutto sommato, sono buono.