Il risveglio della città fantasma: “Exaudi” alla periferia di Napoli di Katia Ippaso

Foto di Pietro Di Francesco

Una fila interminabile di uomini che camminano silenziosi ai bordi di una strada senza bordi, alla periferia di Tirana. E poi: donne salvadoregne che portano oggetti pesanti sulla testa e le spalle, in un tragitto che va dal fiume al centro abitato. E ancora: Gerusalemme Est, un ragazzo che dorme su un divano scassato, in un lembo dimenticato da dio e dagli uomini, mentre il rumore dei clacson poco lontano si porta via le risate di bambini che giocano sulla polvere. Sono fotogrammi di viaggi compiuti negli ultimi trent’anni, che sembravano sepolti e che all’improvviso riaffiorano, una sera di settembre del 2023, mentre assisto a una sonata di fantasmi, uno di quegli eventi che, se non ci fossero le prove, penserei di aver sognato.
Per arrivare in questo luogo di cui sto per parlarvi non è necessario prendere l’aereo né disporsi a migliaia di km di strade sterrate. No, per arrivare ai Bipiani basta andare alla periferia di Napoli. Siamo a Ponticelli, un luogo che i napoletani conoscono, vicino a San Giorgio a Cremano (celebre per aver dato i natali a Massimo Troisi). Quello che non conoscono né i napoletani né il resto del mondo è, invece, un lembo di terra sufficientemente desolata ma inaspettatamente florida (per via del lavoro immaginativo dell’uomo) che, con il nome di Bipiani, racchiude la vita di un campo non registrato da nessuna mappa geografica o catastale. La storia comincia nel fatidico 1980, anno del terremoto che ebbe il suo epicentro nei Campi Flegrei. In quell’estrema periferia, furono “imbastite” alcune case prefabbricate che avrebbero dovuto accogliere una parte degli sfollati. Con il tempo, i terremotati sono stati ricollocati. Oggi quel fazzoletto brullo di terra è abitato da circa trecentocinquanta anime messe insieme da traiettorie della Storia non sempre prevedibili: albanesi, senegalesi e napoletani sono in questo momento gli abitanti del limbo, in attesa di giudizio. Nella stessa area, verranno costruite a breve delle abitazioni più solide, ma non tutti i cittadini di questa città fantasma avranno il diritto di spostarsi in quelli che potrebbero essere, figurativamente, considerati dei “piani alti”. Molti di loro vivono condizioni sospese d’esistenza, deprivati perciò di ogni diritto.

Foto di Arturo Armone Caruso

Questi, in breve, i fatti. La vita delle famiglie dei Bipiani di Ponticelli, che mischiano (pacificamente) lingua albanese, senegalese e napoletana, non interessa granché al mondo. Con l’eccezione degli artisti e degli operatori della compagnia Manovalanza che da anni curano progetti speciali per gli abitanti dei Bipiani. L’ultimo si intitola Exaudi, è andato in scena il 14 e 15 settembre, e ha visto la partecipazione di una vasta rappresentanza dei cittadini-non cittadini di questa isola fantasmatica, scenario naturale di una sacra rappresentazione firmata dalla regista Adriana Follieri. Determinante la consulenza musicale di Guido Barbieri che, per conto della storica Fondazione della Cappella della Pietà de’ Turchini (co-produttrice), ha fatto molto di più che una consulenza musicale, trovando, nel repertorio antico, moderno e contemporaneo (da Bach a Xenakis, da Monteverdi a Doris Day, passando per Ligeti, Terry Riley e Steve Reich), folgoranti ingressi emotivi per i diversi quadri scenici che si impongono con il loro andamento solenne.

Foto di Pietro Di Francesco

Lo spettacolo, come spiegano le note di regia, «si sviluppa nell’interstizio tra due blocchi di containers di colore blu avio, tonalità compresa tra terra e cielo, sul retro delle abitazioni provvisorie in cui vivono in rapporto di vicinato albanesi, senegalesi e napoletani (…) Il pavimento è irregolare e lascia intravedere fessure, tracce, buche, al cui interno le piante prendono spazio». Ecco, le piante che si affacciano dalle buche, così come i piccoli orti estremamente curati sotto i tetti di amianto, sono il “correlativo oggettivo” di un paesaggio umano che, grazie alla composizione sonora, recitata e performata di Exaudi, è emerso in tutta la sua docile e dignitosa bellezza. La rappresentazione è, prima di tutto, processione: di volti, gesti, silenzi, attese, sguardi, balli, canti, parole scritte sui propri vissuti, accogliendo i chiaroscuri dei poeti.  Ogni scena è costruita con minuzia, fino alla stilizzazione, a volte a scapito dell’intellegibilità. Ma quel che conta è la visione d’insieme, il senso di una partitura corale che i ventuno abitanti dei Bipiani di Ponticelli, accanto a cinque attori professionisti e al soprano Flavia Scognamiglio (magnifica la sua apparizione scenica), hanno saputo interpretare con un atto di presenza assoluta, come se fossero in contatto con gli antenati e con quelli che verranno. Attraverso i tre movimenti di Exaudi – Antenati, Diaspora ed Esodo – gli officianti di questo rito teatrale, agito sulla soglia tra il visibile e l’invisibile, sono riusciti a dare forma plastica a quello che James Hillman chiamava il “fare anima”. Tutto questo ai Bipiani di Ponticelli, periferia Est di Napoli. Sembra il titolo di un romanzo: Ai Bipiani.  E chissà che uno degli abitanti di questa terra fantasma non abbia già iniziato a scriverlo.

Exaudi

Per la VI edizione di #foodistribution
un progetto di MANOVALANZA a cura di Davide Scognamiglio e Daniele Ciprì, referente scientifico Rosario Sommella
regia Adriana Follieri
con le attrici e gli attori abitanti dei Bipiani di Ponticelli Jessica Yaoua Atta, Carmela Barone, Immacolata Bisaccia, Pasquale Di Matola, Sire Camara, Xhesika Kolici, Klea Matodashaj, Dao Lacina, Miriam Lanzini, Alvi Llupi, Carmela Marchionne, Elseda Nikolli, Gaetano Ruggiero, Pasquale Ruggiero, Salvatore Tarantino, Gioia Antonia Terrano, Emanuela Felicia Tushi, Gabriella Tushi, Antonio Varriale, Monica Vezza, Jasmir Vezza
e con Paola Maria Cacace, Francesca Capasso, Veronica D’Elia, Rino Rivetti, Antonio Testa
e con la partecipazione del soprano Flavia Scognamiglio
disegno luci Davide Scognamiglio
spazio scenico Emanuele Perelli
sound designer Stefano Cammarota
consulenza musicale Guido Barbieri
costumi Carmela Barone
produzione MANOVALANZA.

Campo Bipiani di Ponticelli, Napoli, debutto 14 e 15 settembre 2023.