
Parole, silenzi, passi. Le voci degli spettatori, l’adesione scenica ai temi del dibattito contemporaneo – centralità del diritto di voto, responsabilità storica, empatia umana –, l’agorà del teatro, fondata sul lavoro congiunto e sul confronto attivo tra compagnie, giuria e pubblico.
Il Festival inDivenire, ideato nel 2017 da Alessandro Longobardi con la direzione artistica di Giampiero Cicciò, si fonda sullo spirito conviviale della piazza, animata da domande, dubbi e considerazioni rispetto a quanto visto in scena. Al termine di ogni rappresentazione, infatti, segue un confronto diretto con il pubblico. Uno spazio democratico in cui destituire i meccanismi verticali e tradizionali della relazione fra processo e prodotto, per venire incontro alle esigenze di una fruizione culturale mutata.
Il Festival dal 28 aprile all’11 maggio 2025 presso Spazio Diamante, promuove l’idea di opera aperta, che diventerà spettacolo; valorizza la creatività di lavori inediti di compagnie professioniste, suggerendo piste di lavoro, documentando quanto è stato fatto ed evidenziando cosa manca.
Il «percorso» è quella parte del lavoro teatrale che proprio per preparare uno spettacolo gli volta le spalle, e che per poter fare un vero spettacolo, per dargli profondità, lo deve trascendere. In modo da allungare il viaggio necessario alla preparazione, e da ingrandire quell’intercapedine che sta tra vita quotidiana e spettacolo (1).
Il Festival inDivenire porta in scena progetti teatrali inediti in forma di studio (della durata minima di 20 minuti e massima di 25 minuti), trasformando un’idea in spettacolo, che andrà a nutrire il cartellone della prossima stagione di Spazio Diamante. Prima dell’ingresso in sala, in linea con lo spirito inclusivo del Festival, viene distribuita al pubblico una scheda di valutazione da 1 a 5 per votare quanto visto, rendendo gli spettatori parte attiva del processo decisionale e di crescita degli spettacoli. Il consueto ruolo di spettatore non c’è più, perché coinvolto nel fuoco del dibattito e dell’evento teatrale, così come la vulnerabilità dell’attore/attrice che si mostra, si dilata oltre il tempo della messinscena, mettendo in discussione ogni equilibrio acquisito.

L’agorà teatrale allestista presso Spazio Diamante è animata, oltre che dalla partecipazione del pubblico, da una giuria composita ed eterogenea di professionisti/e del settore. Accanto al presidente Giampiero Cicciò e al suo coadiutore Tommaso D’Alia, Emanuele Baroni, Francesco De Vecchis, Diamara Ferrero, Gianni Guardigli, Susy Laude, Marcantonio Lucidi, Fausto Nicolini, Lorenzo Parrotto, Roberta Savona.
Per la sesta edizione del Festival inDivenire sono stati selezionati 16 progetti, ciascuno caratterizzato da un proprio linguaggio stilistico: teatro di regia, teatrodanza, teatro di narrazione.
Oltre al premio del pubblico, saranno conferiti altri riconoscimenti e menzioni speciali per attori/attrici, autori/autrici e registi/registe.

Lo scorso venerdì 2 maggio, durante la quarta serata del Festival, le due compagnie in scena si sono interrogate su questioni urgenti: la rimozione della memoria e il dialogo fra Storia collettiva e narrazione individuale, lo spettro della disperazione e l’immagine aut-aut della vita.
Il progetto in forma di studio di Estella, dal titolo Rivoluzionarie professionali, con Carolina Leporatti, Valeria Almerighi e Federico Brugnone, ripercorre il privato e il politico delle 21 donne della Costituente che, pur silenziate dalla narrazione dominante della Storia d’Italia, hanno inciso e cambiato il corso della rappresentanza politica. Tra responsabilità storica e presente, satira e dramma grottesco, risate e commozione, Carolina Leporatti si fa evocatrice delle biografie delle pioniere del 1946, confrontandosi con le loro eredità.

A seguire il progetto di teatro fisico-poetico firmato Margot Theatre Company. Per la regia di Valentina Cognatti, Martina Grandin, Michelangelo Raponi e Alice Staccioli danno corpo e voce al testo del filosofo danese Søren Kierkegaard, Aut-Aut. Il percorso della scelta, il peso della responsabilità e l’urgenza dell’attualità tracciano lo spazio liminale in cui due donne e un uomo si muovono alla ricerca delle loro identità. Lanciano, prendono e usano l’unico oggetto presente in scena: una valigia che diviene emblema di inadeguatezza generazionale e crea immagini-ricordo dal duplice senso, l’ansiosa proiezione verso l’età adulta e il malinconico distacco da ciò che si è.

Il sabato successivo, 3 maggio, Ania Rizzi Bogdan ed Eleonora Gusmano affrontano le dinamiche di potere femminile, con le relative sofferenze e controversie. Autogrill, drammaturgia di Nicolò Sordo e regia di Eleonora Gusmano, cala il racconto scenico nel gruppo ultras Girls del Toro. Lo spogliatoio, spazio di vulnerabilità e intimità, diventa autogrill, spazio di violenza fisica e verbale. Una donna tifosa del Toro, tornando da una trasferta, subisce un’aggressione da un uomo della squadra avversaria.

Giacomo Buonafede scrive e dirige Il tempo di una sigaretta, con Alessandro Burzotta, Marcello Gravina, Noemi Apuzzo, Francesca Piccolo, Ivan Graziano e Vincenzo Bilotti. Nell’assurdità di una guerra senza tempo, sulla scena si alternano spaesamento e disorientamento che, oltrepassando la quarta parete, strizzano l’occhio a dinamiche proprie della realtà sociale.
Nota
1) Mirella Schino, Alchimisti della scena. Teatri laboratorio del Novecento europeo, Roma-Bari, Laterza, 2009, p. 44.
Rivoluzionarie professionali
con Valeria Almerighi, Carolina Leporatti, Federico Brugnone
un progetto di Estella
produzione ESTELLA.
Aut Aut
con Martina Grandin, Alice Staccioli, Michelangelo Raponi
regia Valentina Cognatti
produzione MARGOT THEATRE.
Autogrill
con Ania Rizzi Bogdan, Eleonora Gusmano
regia Eleonora Gusmano
drammaturgia Nicolò Sordo
aiuto regia Lorenzo del Buono
musiche Alessandro Romano
produzione FOCUS_2.
Il tempo di una sigaretta
con Alessandro Burzotta, Marcello Gravina, Noemi Apuzzo, Francesca Piccolo, Ivan Graziano, Vincenzo Bilotti
regia e drammaturgia Giacomo Buonafede
scenografia e costumi Martina Catelli
musiche Alberto Brega
produzione LIMINA.
Festival inDivenire, Spazio Diamante, Roma, fino all’11 maggio 2025.
Nella giornata dell’11 maggio sono previsti due appuntamenti importanti:
alle ore 18.00 ci sarà la Premiazione Studi Festival inDivenire con Pia Lanciotti.
Alle ore 21.00 si terrà l’incontro “Vita e Teatro, Teatro e Vita” con Massimo Popolizio, intervistato da Alessandra Bernocco e Giampiero Cicciò.