Fenomenologia di un amore immaginato: “Meno di due” di Carolina Germini

Foto di Manuela Giusto

Li riconosci subito, come fossero una specie particolare, animali che si annusano e si studiano in modo inconfondibile. La fenomenologia del primo incontro è precisa, esatta. Corpi che cercano inutilmente di nascondere una tensione che nasce da una paura terribile: quella di non piacere all’altro o, peggio ancora, che l’altro non piaccia a noi.
Lo scontro con la realtà in questi casi può essere mostruoso o al contrario fatale. Fino a quel momento abbiamo intessuto con quella persona una fitta corrispondenza e in qualche modo abbiamo così creduto, almeno in parte, di conoscerla. Ma per quanto lo scambio sia stato intenso, la parola non riesce più a reggere di fronte alla potenza di un corpo che è lì di fronte a noi e ci guarda, ci osserva. Scrivendo, avevamo l’impressione di un controllo che ora è venuto completamente meno. L’esposizione adesso è massima e il rischio altissimo. Improvvisamente, non si è più sicuri di niente e in preda all’agitazione può anche capitare di non saper più rispondere a domande ovvie che ci riguardano.

Foto di Manuela Giusto

Meno di due, spettacolo scritto e diretto da Francesco Lagi e portato in scena dalla Compagnia Teatrodilina a Carrozzerie n.o.t, è la rappresentazione teatrale perfetta della fenomenologia di un amore che ha più a che fare con l’immaginazione che con la realtà. Lui, interpretato da Francesco Colella, è un professore di greco che insegna in un liceo di Catanzaro. Lei, interpretata da Anna Bellato, è veneta e porta avanti l’attività di famiglia, sognando però da sempre di disegnare abiti di moda. Si incontrano in un bar. Lui ha fatto un viaggio lunghissimo in treno per raggiungerla. Lei ha desiderato tantissimo che lui arrivasse.
Il loro imbarazzo è esilarante, travolgente. Impossibile per lo spettatore non empatizzare con loro, impossibile non essere colpiti dall’energia che i loro corpi sprigionano. Impossibile non ridere quando loro ridono o imbarazzarsi quando si imbarazzano perché avvertiamo tutto il senso di inadeguatezza che provano e l’incertezza dei loro discorsi che non trovano appigli, che scivolano via quasi subito.

Foto di Manuela Giusto

Quei due sembrano fatti della stessa essenza, pronti a sgretolarsi alla prima parola fuori posto dell’altro, terrorizzati all’idea di un rifiuto. I dialoghi sono perfetti, precisi nel restituire la fatica di coprire a tutti i costi i vuoti che si creano, nel fare acrobazie impossibili nel tentativo di catturare l’attenzione dell’altro, nel non farlo andare via. Ma è la gestualità a svelare con la massima potenza tutta la goffaggine di questo primo incontro attraverso movimenti incerti e maldestri, che tradiscono non solo l’imbarazzo ma anche la natura buffa di entrambi. Trascorriamo con loro una giornata intera. Fatichiamo con loro. Crediamo in diversi momenti alla complicità che si crea, avvertiamo tutto il disagio del sentirsi costantemente fuori posto. Quando i corpi si spengono, ci spegniamo anche noi ma quando improvvisamente si riaccendono – in una danza inattesa e liberatoria – tutto sembra ancora possibile. Sotto una pioggia fitta, insistente, prende vita un amore che fatica ad attecchire e resta imprigionato nel desiderio che l’altro somigli non tanto a come è realmente ma a come lo avevamo immaginato.

Meno di due

di Francesco Lagi
regia di Francesco Lagi
con Anna Bellato, Francesco Colella, Leonardo Maddalena
scene Salvo Ingala
costumi Ilaria Ladislao
luci Martin E. Palma
illustrazione Antonio Pronostico
uno spettacolo di Teatrodilina
in collaborazione con DOG
si ringrazia EX RUGIADA e Maria Grasselli
residenza produttiva Carrozzerie n.o.t.

Carrozzerie n.o.t, Roma, 13-14-15 ottobre 2023 e 20-21-22 ottobre 2023.