Riconfigurare l’umano: il gruppo e-MOTION nei teatri sardi di Filippa Ilardo

Foto di Paolo Porto

È dal movimento, dal suo senso originario e primigenio, dal suo nucleo rituale, dal suo impulso istintivo, che nasce, puro come un respiro, il nuovo lavoro della regista e coreografa Francesca La Cava, di origine cagliaritana, guida del gruppo umbro e-MOTION.
In residenza presso lo spazio Torretta del Teatro Si ‘e Boi di Selargius e in scena nei teatri della Sardegna, lo spettacolo Without Color mette in scena quattro eccellenti danzatori Timothé Ballo, Sellou Blagone, Stefania Bucci e Antonio Taurino e affronta il tema delle differenze e degli universali antropologici degli esseri umani, indagando quella zona di inafferrabilità̀, insondabilità̀, impenetrabilità̀ della natura umana più̀ profonda. Ne esce un lavoro in cui il corpo si libera dalle sovrastrutture, per sondare invece la natura biologica, l’essenza naturale dell’essere umano nella sua globale complessità̀. Se la vita umana è un ibrido tra physis e artificio, tra natura e cultura, il lavoro sembra puntare su una “riconfigurazione” dell’umano, in cui si mantiene l’equilibrio tra l’aspetto artificiale, sociale e quello naturale, entrambi costitutivi del bíos umano trans individuale, come materiale comune, come corrente vitale.

Foto di Paolo Porto

Un uovo è l’origine di tutto e della vita. L’essere umano allo stato fetale è istinto, pura energia, con il suo essere neotenico, primitivo. Il gesto vi appare mosso da un impulso irrazionale, ora fluisce, ora si spezza in frammenti che scompongo la simmetria radiale del corpo, liberandone la dinamica energetica.
Si sperimenta la gravità e la leggerezza, il gioco, il succhiarsi il piede, le dita, è l’infanzia dell’essere umano, il primo affacciarsi alla realtà di un fanciullino che tutto deve scoprire, nella sua fase aurorale.
Uscendo dal ventre materno l’essere umano non viene semplicemente al mondo, ma deve compiere degli sforzi per stabilizzare il mondo in cui arriva e per tenersi in piedi in esso, fino alla camminata, fino alla conquista della posizione eretta.
A poco a poco l’istinto lascia il posto all’apprendimento. È a questo punto che i corpi si vestono di rosso, dove l’habitus è la modalità̀ di essere-nel-mondo nel momento in cui i vissuti e gli scambi percettivi traghettano in una dimensione oggettuale della realtà̀ sociale in cui il corpo s’inscrive, da cui il corpo è sopraffatto.
Il lavoro coreografico indaga quei pattern comportamentali, ovvero gli schemi preformati di comportamenti innati e istintivi, con i quali l’individuo interagisce, scambia segnali, “dialoga” con l’ambiente per tornare ad essere corpo, sostanza vivente, materia, puro soma alla fine del suo ciclo.
Il paesaggio sonoro, astratto e ossessivo, di Flavio Pescosolido e le luci caravaggesche dai chiaroscuri decisi di Michele Innocenzi contribuiscono a dare compiutezza e organicità a questo lavoro le cui tracce corporee delineano una densità̀ e una qualità̀ dell’azione in cui sono i corpi, attraversati da forze ed energie, i veri autori drammatici in un teatro “fondato” sulla presenza.
La pelle e il suo colore divengono, in questa prospettiva, acquisizione del limite della visione umana, non solo ostacolo, ma anche come soglia di istituzione di un nuovo equilibrio: membrana che insieme incontra e separa l’occhio. Il corpo del danzatore non è altro che un pensiero vivente capace di leggere ogni potenziale segnale del circostante, nel gioco relazionale con gli altri esseri umani, in questo percorso di risalita al corporeo o sprofondamento nello stesso.
Un percorso dall’uno al molteplice e viceversa è quello che compie questo lavoro che, nella sua circolarità, rappresenta le fasi della vita, come le fasi del cammino dell’umanità, alla ricerca della nuda dimensione esistenziale, della forma umana comune a tutti gli esseri viventi, la materia dell’immateriale, il visibile dell’invisibile.

Foto di Paolo Porto

Without Color

regia e coreografia Francesca La Cava
aiuto alla drammaturgia Anouscka Brodacz
assistente alla coreografia Stefania Bucci
musica originale Flavio Pescosolido
scene e costumi Elisabetta Falqui
disegno luci Michele Innocenzi
interpreti e collaborazione artistica Timothé Ballo, Sellou Blagone,
Stefania Bucci, Francesca La Cava e Antonio Taurino.
Produzione: GRUPPO e-MOTION con il contributo del MIC, della Regione Abruzzo,
del Comune dell’Aquila e Operazione RESTART.
Residenza: Torretta del Teatro Si ‘e Boi in collaborazione con il Comune di Selargius (CA).

Teatro Tonio Dei, Lanusei, 16 ottobre 2021.