“Pinocchio. Zero”: una partitura tra romanesco e musica di Alessandra Bernocco

Raccontano che qualche anno fa girando tra le bancarelle di Porta Portese siano stati attratti da un volumetto su Pinocchio. La storia del burattino inventata da Carlo Collodi ma scritta in sonetti romaneschi, a firma Ivo Martellini. Loro sono Manuela Mandracchia e Fabio Cocifoglia e questo volumetto ha riposato fino a ieri nella loro libreria.

Poi sarà l’estate, saranno le pause dagli ingaggi istituzionali, sarà il piacere di lavorare insieme, al di là dei rispettivi impegni dentro e fuori stagione, questo Pinocchio è diventato Pinocchio. Zero, una delizia.
Proposto come lettura concerto in anteprima sabato 2 agosto al Teatro di Paglia di Nemi, da loro diretto, è in realtà uno spettacolo fatto e finito, una piccola opera di grazia e bellezza che mantiene intatta la freschezza di un bozzetto buttato giù con mano sicura.
A saperlo fare, basta poco: a saperlo fare. Perché nonostante loro avvertano che è stato messo su in poco più che lasciamo perdere i giorni, viene proprio da dire non toccatelo più, non aggiungete togliete modificate. Va bene così.

In scena ci sono loro, seduti al leggio, due musicisti (Felice Zaccheo, chitarra e corde e Francesco Nobili, percussioni e fiati) e una cantante (Daniela Di Renzo), bravissima, che canta i grandi classici di Renato Zero, da Il carrozzone a Il cielo, passando per Manichini, Mi vendo, Baratto, No! Mamma, no!, selezionati per interloquire con pertinenza con la scrittura, che rispetta tutti gli snodi della storia di Collodi, offrendoci, tra l’altro, un bel ripasso nel giro di un’ora e mezza.

La creazione del burattino, gli incontri, le tentazioni, gli inganni, la ribellione, l’ingenuità dell’infanzia e la pazienza dei vecchi, la sfida e la messa alla prova, la punizione, il pentimento e il perdono, fino alla trasformazione e alla nascita del bambino in carne e ossa, dopo che ha superato la prova più dura – la morte di un amico – tutti i temi di un racconto di formazione, sono qui distillati con una delicatezza che commuove.
Le parole si levano dalla pagina e volano alte e il romanesco, restituito così, con le sonorità, le rime, le coloriture dialettali, è perfetto per accogliere e amplificare tutta la meraviglia, lo stupore, la magia e anche il dolore che nonostante tutto c’è e deve arrivare.
Grazie a una partitura a cinque che sembrerebbe rodatissima, alla quale auguriamo lunga vita e circuitazione.

Pinocchio. Zero 

di e con Manuela Mandracchia e Fabio Cocifoglia
voce Daniela Di Renzo
chitarra e corde Felice Zaccheo
percussioni e fiati Francesco Nobili.

Teatro di Paglia, c/o Azienda Agricola Il Nemus, Nemi (RM), 2 agosto 2025.

Il cartellone del Teatro di Paglia prosegue, tra teatro e musica, fino al 30 agosto 2025.

Per tutte le informazioni:
https://www.instagram.com/il_nemus/;
https://www.facebook.com/profile.php?id=100063693817642.
Per le prenotazioni:
cell. 347.6739245.

Condividi facilmente: