Una piccola grande rivoluzione, per il loro lavoro e per le loro vite. È la scelta coraggiosa e anticonvenzionale fatta dalla Piccola Compagnia Dammacco che dal 10 novembre scorso ha deciso di trasferirsi in una
La rubrica Esercizi di memoria, curata da Stefano Geraci e Paolo Ruffini e realizzata con Emanuela Bauco, Elisa Callia D’Iddio, Tiziano Di Muzio, Massimo Giardino, Marta Marinelli, Andrea Scappa, in collaborazione con la Biblioteca di
Caro Nando, mi rendo conto nello scrivere queste righe di non potermi liberare anche io dall’impaccio dell’onomastica. Non è solo per la familiarità, quasi letterale, dei nostri rapporti, come di altri amici, che sei sempre
Il “benvenuto” al quale allude il titolo del libro di Bruno Josef Poggi, ovvero Baruch abbà, dove quel “abba” sta per una delle prime parole che il bambino (ebreo) conosce e indirizza a suo padre,
La seconda ondata della pandemia ha gettato il mondo del teatro in un nuovo sconforto. Dopo la bulimia di eventi dei mesi estivi, in cui il sentimento di profonda incertezza trascinato dal lockdown sembrava essersi
Echi di rumori e ritmi assordanti. L’atmosfera blu e violacea riempie i padiglioni dell’ex Mattatoio, lungo il corridoio che delimita il percorso della fila ordinata e silenziosa. Dietro l’ultimo angolo bianco, l’Apocalisse: un dipinto di
Quando si realizza uno spettacolo il suo biglietto da visita è spesso la sua locandina assieme, per i giornali e il web, a ciò che crea il giusto “orizzonte d’attesa”, verso il pubblico: le fotografie
Il grande “gioco” del teatro si è fermato di nuovo. Lo scorso 25 ottobre ha segnato un’altra data triste per lo spettacolo dal vivo e il mondo che gli gira intorno. Al Teatro San Ferdinando
Quando penso alla parola “sospeso” mi viene subito in mente la filantropica tradizione napoletana dell’ordinare un caffè e pagarne due. Come ha scritto Luciano De Crescenzo nel suo libro appunto intitolato Il caffè sospeso: «Quando
«Dopo un grande dolore i nervi siedono come tombe, e ci si chiede se fu ieri o secoli fa». È un verso di Emily Dickinson, uno di quei composti chimici perfetti che, una volta scolpiti,