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La rassegna “A Roma! A Roma!” e la dozzina di gruppi-non romani che si riprende la capitale
Intervista a Francesca De Sanctis, direttrice artistica

di Letizia Bernazza

Il Teatro Due di Roma dal 3 febbraio ha inaugurato un'interessante manifestazione che, fino al prossimo 29, marzo vedrà avvicendarsi nello spazio di via Due Macelli dodici compagnie “non romane”.

A curare la rassegna “A Roma! A Roma” è Francesca De Sanctis - nota firma de “l'Unità” per le pagine di Cultura e Spettacoli, nonché direttrice artistica del Festival di Teatro Civile CassinoOff – alla quale ho voluto rivolgere alcune domande per capire le motivazioni e le finalità che definiscono l'articolato percorso della kermesse.

Perché hai deciso di ideare e di curare “A Roma! A Roma” ?

"A Roma! A Roma!", parafrasando la celebre battuta cechoviana  "A Mosca! A Mosca!", è una rassegna che nasce da un grido d'allarme lanciato negli ultimi anni da sempre più numerose compagnie teatrali che non riescono a trovare spazi in cui esibirsi nella capitale, ambita eppure quasi inaccessibile. E questo accade, purtroppo, per diversi motivi: chiusura dei teatri (vedi il caso Valle ed Eliseo); scelte poco coraggiose; mancanza di interlocutori; sale che, per far fronte alle spese, chiedono alle compagnie il pagamento di un affitto.

"A Roma! A Roma!" cerca nel suo piccolo di andare controcorrente: aprire gli spazi anziché chiuderli; accogliere le compagnie, invece di respingerle ; favorire le interazioni fra linguaggi diversi; mescolare le esperienze di artisti che abitano i teatri da molti anni con quelle di chi si affaccia a questo mondo da meno tempo; e poi, soprattutto, stimolare dibattiti, suscitare interrogativi e riflessioni. Sono tutte queste motivazioni insieme che mi hanno mosso a pensare e a realizzare la rassegna. Negli ultimi anni di lavoro a “l'Unità”, ho frequentato costantemente i teatri, mi sono confrontata con tanti artisti: ho voluto accogliere la loro necessaria richiesta di superare l'endemica difficoltà di esibirsi nelle sale romane.

Perché hai scelto come "quartier generale" il Teatro Due?

Il problema "romano" era stato da me sollevato in un articolo su “l'Unità” che poi aveva innescato una piccola discussione sui social network. Il Teatro Due, nella persona del direttore Marco Lucchesi, ha partecipato attivamente al dibattito, proponendosi di ospitare una rassegna che desse spazio proprio a quelle compagnie che ormai da troppo tempo non riuscivano più ad esibirsi nella capitale. L'idea mi è sembrata in linea anche con l'attività trentennale del teatro, attento da sempre a sostenere la drammaturgia contemporanea e il lavoro delle compagnie più giovani.

Qual è il filo conduttore che lega gli spettacoli presentati?

In programma ci sono dodici compagnie molto diverse l'una dall'altra e provenienti da tutta Italia. Volti noti del teatro e artisti più giovani calcheranno lo stesso palcoscenico con lavori differenti: si spazierà dal teatro di narrazione alle marionette, dalla performance alle tematiche di impegno civile. In tutti i casi i testi sono scritti da autori contemporanei e si tratta di gruppi che mancavano a Roma da tempo. Si parte dal Teatro delle Albe, che apre la rassegna con La camera da ricevere , dove Ermanna Montanari ripercorre la trentennale carriera della compagnia attraverso i suoi “eretici” personaggi (3,4,6,7 e 8 febbraio). Segue Scintille di Laura Sicignano con Laura Curino, la quale non calca i palcoscenici romani da anni e torna con un testo emozionante in cui ci racconta dell'incendio della fabbrica di camicette che diede origine alla festa della donna (10-15 febbraio). Immediatamente dopo il debutto milanese, invece, arriva a Roma Per una donna di Letizia Russo, con la regia di Manuel Renga e la supervisione di Serena Sinigaglia, in scena Sandra Zoccolan (17-22 febbraio). E poi, Adesso che hai scelto di Mimmo Sorrentino, con le sue 5040 storie possibili (24-26 febbraio). Da segnalare, ancora, I funerali di Togliatti - primo capitolo di una trilogia scritta da Franco Rossi, il quale per la prima volta presenta un allestimento di un suo testo - interpretato da Massimo Verdastro (27 febbraio – 1° marzo) e I taccuini di Mosella Fitch - progetto in sei tappe di Stefano Massini, per la regia di Pia di Bitonto e con Barbara Valmorin, che sarà in scena con i primi due capitoli (previsti a sere alterne), di cui il secondo scritto appositamente per la rassegna “A Roma! A Roma!” (3-8 marzo).

La settimana che va dal 10 al 16 marzo sarà interamente dedicata alla Sicilia con due spettacoli di Giovanni Calcagno - Straniero di Sicilia e Il cavaliere oscuro – e una coproduzione italo-francese, Il Re di Girgenti , adattamento teatrale dal romanzo di Camilleri scritto, diretto e interpretato da Massimo Schuster e Fabio Monti che attingono alla tradizione del cunto e dei pupi.

Infine, sono da segnalare due anteprime nazionali: Megalopolis # 43 della compagnia Instabili Vaganti che darà voce alla drammatica vicenda dei quarantatré studenti messicani bruciati vivi e sepolti in una fossa comune (17-19 marzo); e # Dell'alluvione di Elena Guerrini sulla violenta inondazione del fiume Albenga del 12 novembre 2012 (20-22 marzo).

Chiuderanno la rassegna Onorata società di Francesco Niccolini, con Patricia Zanco, sulla tragedia del Vajont (24-26 marzo) e Alice Disambientata , scritto e diretto da Ilaria Dalle Donne, finalista al premio Scenario 2013 (27-29 marzo).

In questi due mesi ci saranno anche diversi incontri, durante i quali sarà interessante scoprire “il mondo” di ciascun artista.