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Mr. Laurel & Mr. Hardy: il volume critico-biografico su Stanlio ed Ollio di John McCabe, finalmente tradotto in italiano

 

di Sergio Roca

 

 

Coloro che desiderassero approfondire la poetica cinematografica di Stan Laurel e Oliver Hardy (Stanlio e Ollio o Cric e Croc) scoprirebbero con profonda e triste meraviglia che i libri in italiano dedicati a questa coppia sono pochi, molti di meno di quelli su Buster Keaton o sul ‘sommo' Chaplin.
La monografia di John McCabe, pubblicata nel 1961, è in inglese. È uno dei testi più completi sull'argomento, di fatto l'unica biografia autorizzata dal momento che né Stan né Oliver hanno lasciato scritti autobiografici. Rivisto in varie edizioni successive, il volume è ora disponibile - dopo oltre cinquant' anni dalla stesura originale - nella versione italiana dal titolo Mr. Laurel & Mr. Hardy, l'unica biografia autorizzata di Stanlio ed Ollio edito da Sagoma e curato dal team di ‘Noi Siamo le colonne' composto da Stefano Cacciagrano, Andrea Ciaffaroni, Benedetto Gemma, Gabriele Gimmelli con la collaborazione di Gabriele Chiffi, Tommaso Gemma, Chiara e Luca Mauli, Nunziante Valoroso.
Il libro non parla in modo estensivo di aspetti e di retroscena della vita privata dei due protagonisti (in particolare per quanto riguarda Oliver Hardy, deceduto mentre McCabe ancora non aveva completato la sua opera), ma è una vera miniera di informazioni e curiosità per ciò che concerne le esperienze teatrali e cinematografiche di entrambi. È una stenua ricerca della poetica costitutiva del lavoro della coppia. Lo stesso McCabe lo dichiara nel terzo capitolo: <<La poetica adottata da Laurel e Hardy non è facile da delineare (…) abbiamo la sensazione che questo qualcosa esista anche se (…) non lo si può ricondurre ad uno schema preciso. Il tentativo di individuare questo principio unificante (…) è un aspetto fondamentale di queste pagine. Il solo materiale biografico qui utilizzato riguarda (…) la creazione dello stile comico di Laurel e Hardy>>.
Il percorso si apre con i capitoli dedicati, rispettivamente, ai primi passi nel mondo dello spettacolo fatti da Stan - partito da quel di Glasgow nel Regno Unito - e da Oliver, nato ad Harlem, Georgia (U.S.A.), uno degli stati del Sud sconfitti nella guerra di secessione.
Si parla poi della nascente industria cinematografica americana e di quel circuito produttivo creato negli studi di Hal Roach, il quale quasi ‘involontariamente' fece nascere la coppia comica più famosa al mondo. Una fusione basata su di un incastro perfetto: Stanlio dedito al lavoro e mente creativa – anche in fase di preparazione e sceneggiatura delle gags fuori dalla scena – Ollio più distaccato dal lavoro organizzativo, ma accurato esecutore di ciò che gli veniva proposto e capace, all'occorrenza, di aggiungere quel quid proprio di chi è padrone della scena e dei tempi comici.
Proseguendo nella lettura, arriviamo alle parti sulla produzione dei cortometraggi: quelli costruiti per il mondo dei silent films e quelli per il sonoro. L'audio, che decretò la fine di moltissime stars e di alcune tecniche di realizzazione seriale (portando, ad esempio, alla ‘scomparsa' del personaggio del Vagabondo di Chaplin che nel sonoro non si sarebbe potuto adattare agevolmente) non ridusse la popolarità del Grasso e del Magro, piuttosto ne consolidò il successo soprattutto grazie ad alcuni lungometraggi di grande pregio (Muraglie, I due legionari, Fra Diavolo, I Figli del Deserto, soltanto per citarne alcuni).
Il settimo capitolo ci introduce ai film di quattro o più rulli (il rullo aveva la durata di circa 11/13 minuti) e all'attività teatrale svolta dai due attori durante il periodo bellico e, successivamente, negli anni Cinquanta prima della scomparsa di Hardy. Si prosegue, poi, con l'epoca ‘discendente' del duo causata, in particolar modo, dai contrasti con Hal Roach e dalle scelte artistiche imposte dalle nuove case cinematografiche: la 20th Century Fox e la Metro-Goldwyn-Mayer che non permisero più a Stan Laurel e a Oliver Hardy di esprimersi liberamente. La frustrazione dell'animo creativo era così profonda che Stan si domandava: <<Che altro ci restava da fare, se non andarcene?>> (…) <<Non avevamo voce in capitolo nella realizzazione di quelle pellicole, e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Avevamo girato troppi film a modo nostro per poter continuare ad accettare lavori simili, così gettammo la spugna. È stato nauseante>>. Sebbene le successive tournée teatrali, in Europa, riscossero un successo strabiliante, l'ultimo film Utopia , del 1951 (Atollo K, in Italia), venne girato in maniera così approssimativa da risultare qualitativamente molto povero.
Completa il volume l'aggiunta proposta nella prima riedizione americana – quella del 1966 – e una completa filmografia.
A mio giudizio, Mr. Laurel & Mr. Hardy è un testo imperdibile per coloro che sono desiderosi di conoscere i segreti del duo comico cinematografico più famoso al mondo e per chi sia appassionato di silent films o di storia della cinematografia. Ottimamente curata l'edizione italiana (l'introduzione è di Ficarra e Picone, la traduzione è il frutto, come già detto, del lavoro corale del Team ‘Noi siamo le colonne', Oasi #165), ricca di fotografie e dettagliate annotazioni critiche, queste ultime particolarmente utili al lettore per districarsi nell'incredibile elenco di registi e di attori citati.
Concludo con alcune informazioni importanti: per chi non ne fosse a conoscenza, esiste una associazione dedicata alla salvaguardia e alla conservazione dei lavori di Stanlio ed Ollio (nata con la benedizione di Stanlio e con il motto ‘Due teste senza cervello') denominata Sons of the Desert (I figli del deserto) il cui nome prende spunto dall'omonimo film del 1933.
Per saperne di più: laurel-and-hardy.com; il blog italiano stanlioollio.blogspot.it o su Facebook @noisiamolecolonne.

 

Mr. Laurel & Mr. Hardy, l'unica biografia autorizzata di Stanlio ed Ollio
di John McCabe
traduzione ‘ Noi siamo le colonne'
Sagoma Editore, Vimercate (MB), 2017, pp. 300, euro 18,00