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Intervista a Valter Romagnoli

di Alfio Petrini

Valter Romagnoli – attore, drammaturgo, regista – è autore di numerosi testi e spettacoli teatrali. Ha lavorato con Benno Besson e Alfio Petrini. Ha realizzato di recente un evento dal titolo “Menu” che ha avuto come protagonista un uomo di 85 anni , di nome Paris, affetto da neoplasia alle corde vocali. Dato il valore sociale dell'evento e la dimensione poetica del testo, la Redazione di Liminateatri ha ritenuto opportuno pubblicare una breve intervista e il testo di scrittura drammaturgica.

1. Come è nata l'idea,  meglio la voglia di questo spettacolo?

Molti anni fa Paris, il protagonista della vicenda, si presentò a me chiamandomi maestro e chiedendomi di insegnargli a recitare. Mi parve sincero e appassionato di teatro! Con lui ho condiviso alcuni progetti. Mesi orsono, dopo un intervento chirurgico per una neoplasia alle corde vocali, feci visita a Paris, 85 anni, e lo trovai sprofondato in poltrona, col foro della tracheotomia, attaccato alla bombola per respirare, con la sonda che lo alimentava forzatamente. Memore del suo sviscerato interesse per il teatro, chiesi se era disponibile a calcare le scene. Sollevò la testa, gli occhi si illuminarono, approvò ma si toccò la bocca ad indicare l'impossibilità di parlare. Dissi: - Scriverò un testo calzato apposta per te, tu sarai sul palco anche in queste condizioni ed io sarò la tua voce. Paris prese carta e penna e mi scrisse…proverò a parlare!

2. Quale metodica di lavoro hai seguito

Ho iniziato una serie di incontri con Paris facendo domande sulla sua vita, cercando di approfondire gli argomenti che più lo interessavano. Lui prima scriveva le risposte poi ricominciò a parlare anche con l'aiuto di una logoterapeuta. Paris si prestava con grande entusiasmo e, oltre agli avvenimenti, riemergevano dal passato documenti, fotografie, lettere, dischi, videocassette, oggetti, strumenti musicali…un giorno mi mostrò con orgoglio la sua officina ed in particolare un tornio per la lavorare il legno. Ho scritto il testo e Paris ha avuto la possibilità di approvarlo e di modificarlo. Sono passato poi alla messa in scena nella quale mi comportavo con Paris, il protagonista, con rigore, pur tenendo in considerazione le sue condizioni di salute.

3. Quali erano le finalità del lavoro.

Volevo aiutare Paris, fisicamente e psicologicamente, approfittando della sua grande passione per il teatro.

4. I risultati previsti sono stati realizzati?

Andavamo in macchina alla volta del teatro e Paris mi disse –Questo benedetto spettacolo! Stanotte ho ripensato a quando fui rastrellato, con altri cinque, dai tedeschi durante la guerra…mi salvai per miracolo! Mi sono ricordato di quando, gettandomi in acqua, salvai il figlio del pastore che si stava annegando nel fiume Tevere…ma se non mi avessero allungato una canna dalla riva saremmo annegati in due!...poi il figlio del pastore per ringraziarmi mi faceva salire a cavalcioni sulle pecore…che ridere! E' riaffiorato anche il ricordo di un amore giovanile vissuto lungo le scale di casa. Prima della rappresentazione Paris, per provare il microfono, cantava canzoni…una dopo l'altra! Paris alla fine della commedia propose un valzer che lui stesso ballò! La professoressa Galeazzi mi ha confidato, ieri, che Paris gli sembra trasformato sia fisicamente che psicologicamente!

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di Valter Romagnoli

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(2015) 

Il sipario è buio, aperto e vuoto. Il sipario si chiude e si riapre poco dopo (10 sec.) quando comincia la canzone (20 km al giorno cantata da Nicola Arigliano). Il palco è illuminato. A sinistra il Professore è fermo in piedi, ha problemi alla scarpa sinistra.

P -…accide…e che dia…(porca vacca)

Il Maestro entra da destra quasi alla fine della canzone, guarda incuriosito il Professore in difficoltà.

M -…Un'altra supplenza?

P -…Sotto la scarpa…una gomma…da masticare!

Il Maestro esce di scena, interrompe la musica poi rientra.

M -…Meglio…

P - ...No…una gomma…attaccata!

M -…Rozzi…incivili…dicevo…un altro…incarico temporaneo?

P -…Eh…sì…indovinato!

M -…E quanto tempo dovrebbe durare questa volta?

P - …Tre mesi…poi…forse…

M - Dove ti hanno nominato.

P - Piuttosto lontano…fuori regione…Liceo unificato…Poeti Nazionali.

M - Ah!...Poeti Nazionali..poeti…come il sommo…poeta!...Cosa ne pensi?...E' il più grande?!

P - Grande…eccelso, sublime…definì la vana gloria, la…fama effimera: un color d'erba che va e viene…ma…anche…fra i classici…chi ha scritto…hoc est, vivere bis, vita posse priore frui… (il Maestro come a dire, che significa?) …saper ricordare con piacere il passato è vivere due volte…da togliere il fiato…o senza andare lontano…”dov'è umiltà e sapienza, ivi non è timore né turbamento”…

M -…Il Santo col saio…

P - …Di lì a poco scrisse un altro Francesco ”la vita fugge e non s'arresta una hora” già…già…Giacomo…l'immarcescibile…l'infinito Giacomo…con le sue sudate carte ed il Pastore errante…Forse s'avess'io l'ale, da volar su le nubi, e noverar le stelle ad una ad una, più felice sarei candida luna…bè, poeti di lingue locali e poi…i romantici, i decadentisti, i crepuscolari…qui mi fermo all'incredibile Guido e alla sua Signorina Felicita…donna, mistero, senza fine, bello…tralascio i futuristi, gli ermetici, i contemporanei…delle avanguardie…conosco gli stridentisti…e ancora meglio i visceralisti…

M -…I chi?

P -…I visceralisti…è stato l'argomento della mia tesi di Laurea!

M -…Interessante…allora (il M. porta in scena la poltrona con le ruote) …parlamene…

P -…Non ti vorrei annoiare…

M -…Affatto…i visceralisti?!?

P -…I visceralisti…storicamente…fanno parte dell'avanguardia post-rivoluzionaria…ritenevano che l'ispirazione provenisse dal basso, dal ventre, dalle interiora, dall'intestino, dalle viscere…da cui il nome…visceralisti. Scrivevano poesie convenzionali, poesie concrete ma anche antipoesie…poesie a due e a tre mani…perfòrmance di un solo poeta senza spettatori…poesie-romanzo…poesie in prosa, epigrammi, calligrammi, madrigali e parabole…ed ancora fiabe, favole, filastrocche, frammenti, cantilene, nenie…si dedicarono alle poesie beat, pop, rock… …alle poesie dell'esperienza, della disperazione, dell'assurdo…poi alle rime… automatiche, elettriche, sanguinarie, tre morti come minimo…tentarono con le poesie pornografiche, etero, omo, bi, sadomaso…a rima baciata, poi con le poesie di tre sole parole…per esempio…“Ora vado via”…“Non ti trattengo”…

M -…Sono sei…le parole!

P -No…perché…ora vado via è una poesia…e…non ti trattengo…un'altra poesia…. “Ti ringrazio tanto”, “Prego ma figurati”…

M -…sono sempre sei…

P -…Maestro non scherzare!

M -…sono tre!

P - In pratica ho composto una poesia visceralista!…i visceralisti prepararono glosse, discorsi, preghiere, reclame, volantini, slogan: il futuro in una parola…anche se non si ebbe mai a conoscere quale fosse la parola…poesie apocrife, cannibalesche, catalettiche…catartiche…arrivarono a scrivere istanze, petizioni, richieste, suppliche…virarono con rapidità sulle poesie-proverbio…

M -…dimmene una?

P -…A memoria…i denari guadagnati senza stènto, se ne vanno via come il vento… …pubblicarono perfino una rivista…solo il primo numero…

M - …Titolo?

P -…” Speranze ”.

M -…Ah!...mi sembra giusto.

P -…Poi arrivò la scissione…da una costola dei visceralisti si staccarono i pollicisti che componevano e spedivano poesie dallo smartphone usando esclusivamente ed obbligatoriamente i pollici…ecco…insomma…stridentisti, visceralisti e pollicisti si mossero…fecero il possibile…tutto il possibile…ma non ne uscì nulla di buono!

M -…Nulla di buono.

P -...Secondo me…tutti i poeti hanno contribuito a rendere grande la poesia! ...Tutti come…per usare una similitudine…come le diverse sfaccettature di uno stesso diamante…

M - …E il diamante è la poesia…

P - …Sì…”sed…carmina non dant panem”…le poesie non danno il pane.

M - Eh già…le poesie non danno il pane!…Bravo Professore! Preciso…esaustivo! …Meriti un buon caffè…

P -…Non vorrei disturbare!

M -…No…no…ho la macchina espressa…cartuccia normale, con miscela arabica, all'anice stellato, decaffeinato…anche orzo e ginseng…

P -…Normale.

M -…Con o senza zucchero?

P -…Con lo zucchero, grazie.

Il Maestro si dirige dietro la quinta e prepara il caffè al Professore . Il Maestro rimane fuori scena.

M- Che tempo fa oggi?

P - Bello!...anzi… (verso) Bello! (facendo il verso con le labbra chiuse)

M - (Il Maestro entra) Non capisco.

P - ... ( verso) Bello!...come la storiella.

M - Non la conosco…racconta. (il Maestro esce)

P -…Bé…un distinto signore sale su un treno…si accomoda in uno scompartimento di I° classe…ed apre il giornale per leggere le ultime notizie…Dopo un po' distrattamente appoggia il quotidiano e si guarda intorno….L'unico passeggero, proprio davanti a lui…lo fissa i ntensamente negli occhi…muove le labbra chiuse e …con aria sognante…estasiata…gli dice… (verso) –Bello!

M - … (Il Maestro rientra in scena per vedere il verso e prova a farlo anche lui) …Prosegui, prosegui .

P -…Il distinto signore si sorprende non poco per il verso e per l'aggettivo pronunciato dall'uomo che gli sta davanti…ma poi lo pensa come un gesto…casuale …involontario…fatto pensando a fatti personali. Poco dopo l'elegante signore…con non curanza…rivolge lo sguardo al suo dirimpettaio che…senza indugio…con aria trasognata…incantata…si ripete - (verso) Bello!

M- (Il Maestro rientra e prova a fare il verso)… Avanti, va avanti!

P -…Al distinto signore appare chiaro, anzi chiarissimo, che quello seduto lì davanti è un grande sfacciato, maleducato ed invadente ma…per le regole del quieto vivere soprassiede…non reagisce….A questo punto però…lo sfrontato non demorde e …appena gli sguardi si incrociano…reitera il tutto (verso) –Bello! (il Maestro entra con la tazza del caffè e fa anche lui il verso) - Basta!...Si vergogni!...Come si permette!...Vado a chiamare il Capotreno che la sistemerà una volta per tutte! Capotreno! Capotreno!...Il Capotreno accorre tutto trafelato e chiede cosa stia succedendo. -Un signore, un perfetto sconosciuto, lì nello scompartimento, mi ha più volte apostrofato dicendomi (verso) –Bello!...Io che sono persona di sani principi ho tollerato finché ho potuto ma…tutto ha un limite! Signor Capotreno…mi affido a lei…faccia il suo dovere!...Il Capotreno prende in disparte l'infuriato signore e gli chiede di ripetere con precisione il gesto del molestatore. -Ma certo, (verso) bello! –No, gentile signore, no, non ci siamo, non è assolutamente così, perché lei non è bello, eh no…lei è…lei è… (verso) bellissimo!

M - …piacevole… (Il Maestro riprende la tazza vuota ed esce) …(da fuori)… desueta (poi torna in scena) divertent e…(si siede, guarda il professore) …Parlavamo di pane…ma certo il pane…eh sì!...me lo vedo davanti agli occhi…in collina… …salubre…tranquillo…il massimo sarebbe una casa colonica…con l'aia, da sfruttare in estate…anche in città funziona bene…in ogni caso, mi raccomando…pochi tavoli…uno da dieci posti e quattro…al massimo cinque tavoli da quattro…rigorosamente con gestione familiare che so, un professore precario e l'eterna fidanzata…già vedo l'insegna luminosa “La…svindola”….”La svindola”… …uhm…le cassette di bibite…troppo complicato a spiegare!…due…due soli menù…salutistico e…robusto…sì…sì…ed ora…carne o pesce?

P -…In collina…l'aia…quattro tavoli…due menù…”La sventola”…

M - No, no…“La svindola”…”La…svindola”.

P -…Insomma…un ristorante…una taverna…una trattoria…comunque…carne o pesce…il precario…non ha preferenze.

M - Bene…benone….allora…per favore computer (il M. indica lo zainetto del P.) sedia, e pronto a scrivere . ( il P.dispone la sedia a sinistra vista dal pubblico, accende il suo personal computer).

P -…Maestro…( guardando la sedia ) è da pic-nic…per le scampagnate…piccola…un po' scomoda…

 

M -…Sai a volte la difficoltà aguzza, stimola, aumenta…sviluppa l'ingegno!

P -…Pronto!

M -…Digita…Menù salutistico…primo piatto: spaghetti pomodoro e basilico…non commento…in alternativa…risotto all'arancia…si scalda la cipolla, burro, poco olio, il riso si “griglia” nella pentola poi lo si “tira” col brodo vegetale e succo di arancia…da servire guarnito con fette sottili di arancia…parmigiano…se piace.

Di secondo, petto di pollo con burro e salvia oppure fettine al vapore…contorni: insalata…fagiolini o bietola lessi…una mela che…leva il medico di torno…

 

P -…Insomma come in ospedale!

M -…Come in ospedale… (il Maestro si avvicina un po'; in sottofondo “ good bye pork pie hat” di C. Mingus, usata sui racconti) …Mio padre era molto severo…questo non lo scrivere…aveva per me progetti molto ambiziosi…alle scuole tecniche, quando fui rimandato, mi spedì per punizione in collina, dai frati… il convento grande, buio, la solitudine,la mancanza di affetti, la lontananza dal Mio Amore…i temporali improvvisi, gli incendi delle stoppie, la guerra appena finita! (il Maestro finge preoccupazione e ripete piano) …una pacchia!...una pacchia!...una pacchia, ah, ah, ah! Nella grande camera dove dormivo …tutto solo…era istallato un proiettore con le pellicole dei western americani, dei corsari, degli antichi romani…scendevo e mi tuffavo in piscina, acqua limpida, fresca…andavo poi in cucina dove le suore mi preparavano la colazione con il latte nella tarina, latte appena munto dalla mucca del convento, e con fette di pane ancora caldo…burro e marmellata o…cioccolata in barattolo…Avevo a disposizione le sigarette, il ciclomotore, il calesse con la cavalla, un'automobile…una vera automobile a tre marce…e poi i pranzi e le cene a casa delle persone più facoltose della zona. Ero ingrassato 12 chili, ero talmente…impolpato…che il “Mio Amore” non mi voleva più…chi sei, non ti riconosco, sei troppo grasso!...Riuscivo anche a studiare aiutato dai frati professori che villeggiavano lassù. Risultato finale: mi diplomai alle scuole superiori col massimo dei voti…

 

Scrivi e sottolinea…Menù Robusto…registra scrupolosamente…antipasto…piatto unico…olive farcite fritte, formaggio gorgonzola avvolto nel prosciutto dolce, crema pasticcera passata su pane grattato e fritta, mai assaggiata?...crostini spalmati di paté di fegato, torta al testo riempita con erba campagnola….e salsicce. (gesto del Maestro ad indicare un altro stop).

 

Mio padre era molto severo…per farmi dimenticare il “Mio Amore” mi mandò a lavorare al nord, in una fabbrica di batterie per auto, la distanza, la fame, in inverno il freddo, la neve, la nebbia…in estate il caldo, la sete, la canicola! (a bassa voce con espressione preoccupata) …una festa…una festa!

P -…una pacchia?!?

M -…no, no…ah…ah…ah…una festa!...Entrai nelle grazie del proprietario della ditta…dottore, commendatore…che spesso mi portava a cena nella villa del re dei tessuti…che portate regali,che donne stupende, affascinanti…e poi spettacoli in teatri storici, gite in laguna e ai lidi…qualche volta il caporeparto dopo il lavoro non voleva che tornassi a casa…di notte con tutta questa nebbia…per cui mi faceva dormire nel suo letto in mezzo fra lui e la moglie…verità sacrosanta…come un bambolotto…

…Gli ero simpatico…ero simpatico anche al figlio del re della ferramenta…lui pieno di soldi, io povero in canna…ed una sera…tanto non te lo dico, non te lo dico, non te lo dico…e va bene, se insisti…ci appartammo in un salotto pieno di specchi con quattro bellissime ragazze…lui mi chiese -quale ti piace di più…io con discrezione dissi -quella lì, ma, chiesi -perché?…-…te capìo o non te capìo…ciò?…bionda, occhi verdi, ancora me la vedo davanti…che serata…che tempi…che tempi…che tempi…quante volte ho detto…che tempi?

 

P -Quattro volte.

 

M - Può bastare…giocavo al calcio…ala sinistra col vizio del gol, presentavo alle serate danzanti, vincevo gare di ballo ( conta 1,2,3 con le dita ) tre…cantavo in una orchestra…che tempi…che tempi…

 

P -…Ancora due volte.

 

M - …Che?!

 

P - …Che tempi!

M -…Ah!...Annota…Primo piatto…spaghetti alla sciattino.

 

P -…Chi è sciattino?!?

 

M -…Un famoso cuoco, amico mio…la carbonara di sciattino…sì…no! Piatto troppo inflazionato. Ecco…sì…sì…panzerotti alla…svindola! (controlla che lo scrive bene.. . poi descrive il piatto).

Unica alternativa…l'impastoiata…prepara un umido di fagioli, poni una pentola al fuoco con acqua leggermente salata, appena l'acqua bollirà versa nella pentola a pioggia farina di granoturco, agita con mestolo di legno per evitare grumi, fa bollire la polenta per un'ora e ½, a tutte lettere, poi versa i fagioli saporiti nel sugo, mescola con delicatezza e fa bollire per qualche minuto…l'impastoiata!...Fermati.

 

Mio padre era molto severo…quando tornai a casa, discutemmo e me ne andai… aprii una officina di elettrauto nella città vicina.

E il 19 Febbraio, il 19 febbraio, in piena Quaresima, coronai il sogno…

-…Il 19 Febbraio!?!...aspetta l'estate, mi diceva mio cugino…- No, no! -ma non sarà mica incinta?…-No…No…Sì…Sì…Sposai…Sì…il…Mio Amore.

Viaggio di nozze…soggiorno di due giorni e una notte nella città eterna…albergo di lusso…arrivo con 38 di febbre…dopo due ore 36,5!

 

P -…Al tempo c'era…mi sembra…la piramidina!

 

M -…No…ho preso…un'altra…medicina! Entravo nei teatri dove presentavano spettacoli di varietà…da uno di questi, senti, senti…uscii senza scarpe ed un tassista dal finestrino –Anvedi, endovai in giro senza scarpe? Risposi io –In albergo se ci accompagni…ho tolto le scarpe perché ho i piedi gonfi e dolenti!...-Troppo simpatico!...per i signori corsa a gratisse, disse il tassista.

Quando tornammo, trascorremmo la notte su una camera sopra l'officina che aveva per porta una tenda. Rimasti soli, qualche carezza, un bacio e…EEEEE…una sirena assordante sotto il letto…balzammo in piedi…aprimmo la finestra e vedemmo una orchestra di dodici musicisti…erano dodici…ed un cantante che intonava per noi le più belle e romantiche canzoni…aveva organizzato tutto… un famoso comico, mio amico…morto ahimè, troppo presto.

 

 

Secondo piatto. Agnello picchiettato, col pillotto. Sul battilardo tritare, lardo, rosmarino, aglio, pepe, sale. Con l'impasto ottenuto si lardella in vari punti il coscio da avvolgere poi nella rete del maiale. Attenzione: il coscio non s'infila ma si utilizza lo spiedo a gabbia, girato davanti al fuoco vivo e sotto solo la cenere. Pillotto…ah, ah…grasso di prosciutto avvolto in carta paglia. Si da fuoco alla carta e si spinge con uno spiedo di ferro il grasso bollente che cola sul cosciotto schizzi e scintille. Di contorno: verdura campagnola, cicoria, rapastelle, caccialepri ripassati con aglio, olio e peperoncino, poco. In alternativa asparagi bianchi.

 

(Brano Paolo Fresu Quintet “Così “ . Il M. e il P. escono di scena per tutta la durata del brano poi rientano)

 

P - (il P. si guarda sotto la scarpa) …Al gusto di fragola!

 

M -…Barbari!...Maleducati!…Allora?

 

P -…Che?!

 

M -…Allora?

 

P - …Allora…allora…tuo padre era molto severo!?!

 

M - …Mio padre era molto severo ma di fronte alla realtà si rassegnò –Tornate da me, in casa ci possiamo stare tutti…Così la mattina insegnavo alle Scuole Tecniche e di pomeriggio lavoravo nell'officina di papà con annesso un negozio di autoricambi… …questa…questa…una domenica riparai l'automobile dell'ambasciatrice degli Stati Uniti d'America, dovendola collaudare andai a ballare al “Lido” col Mio Amore…color crema, sedili di pelle blu…volante d'avorio…tetto apribile elettricamente…tutti a guardare! ...quando la consegnai l'ambasciatrice pagò il conto e una lauta mancia per il servizio festivo…comunque dopo otto anni di matrimonio nacque un bel maschietto e poi la femminuccia…i tesori di mamma e papà!

 

Digita…Unica opzione all'agnello. Parmigiana completa con fettine, gobbi e melanzane indorati e fritti…ah, ah…ah mozzarella,besciamella…a strati…ah, ah, ah…ah! Sublime!

 

A febbraio ho festeggiato i 60 anni di matrimonio senza contare gli 8 anni di fidanzamento…14 anni…quando conobbi il Mio Amore aveva 14 anni. A lei era interessato mio cugino ma lui non si dichiarava…allora lo feci io…mi era subito piaciuta…minuta…delicata…perfetta… -ti aspetto agli scogli del fiume, domani alle 9,00…-del mattino?…-del mattino! -Non posso!...non posso! -Si presentò e non ci lasciammo più…a casa sua ci mangiavo e ci dormivo…ma in una camera a parte …sempre controllato dalla mamma. Primo bacio, in teatro, palchetto n. 9 …nonostante le amiche.

Mio padre…si opponeva e Lei non mi voleva più…Spedii ogni giorno, per trenta giorni, una cartolina con la foto di bambini e la scritta “Mi dicevi…sarai mio per sempre” ed il mio commento “ingrata”, “bugiarda”.

 

Scrivi: frutta di stagione, a tocchetti, dopo il dolce.

 

Mi capitò l'occasione di ingrandire l'attività…ebbi la concessione esclusiva per vendere autovetture…la grande industria automobilistica…accettai! Così aumentarono…il benessere e…le preoccupazioni!…Lavoravo, fumavo, fumavo e lavoravo…fumavo, guadagnavo, fumavo, guadagnavo e transitavano per casa mia…o a bordo della mia elegante barca…celebri cantanti…grandi musicisti, uno mi deve ancora restituire le bretelle e un farfallino…premi oscar, attori famosi…intellettuali, scrittori…sembravo il re del mondo!...Poi…poi!

La chiamano “depressione”, “esaurimento”, “nevrastenia”…dieci anni…prima la cura del sonno in una clinica specializzata poi la psicanalisi con il professore…

Il Mio Amore è stato sempre lì, vicino a me, accanto a me, mi ha aiutato e sono uscito dal tunnel…migliorato, guarito…trasformato!

 

Quando offrirai il dolce agli avventori…registra…dovrai essere elegantissimo… farfallino variopinto, grembiule di seta, scarpe nere di vernice lucida.

 

In passato ho fumato molto. Il fumo mi aveva salvato la vita…durante la guerra il prete mi aspettava in chiesa. Dopo distante un amico mi chiamò -Quanti soldi hai? Pochi. -Dalli a me, ti do una sigaretta! -No, tre! –Va bene, tre!...una me la fumo subito e due dopo!...Boom!...la chiesa fu bombardata e rasa al suolo…io mi sono salvato…ma non il prete.

Ho fumato tanto, troppo! Così dalla bronchite cronica alla polmonite, da questa ad una neoplasia alla corda vocale e…per respirare, mi hanno aperto un forellino.

Bene, ora questo bambino di 85 anni ricomincia a parlare e mangiare con la logopedista.

 

Dolce. Scelta unica…torta Milord. La base della torta è semplice, leggera e soffice. Tagliala facendone due strati…separati dalla parte alta.

Sul primo ci spalmi un'abbondante dose di salute: rispetta il tuo corpo, non eccedere…non straviziare, non fumare…guarda me!...mangia per vivere…a volte qualche menù robusto…cammina ovunque, in città, in campagna, al mare, in montagna, cammina che fai felice il corpo e la mente…mens sana in corpore sano, un po' di latino lo so anch'io…e poi visto che dobbiamo morire…meglio morire sani.

(il Maestro sedere il Professore sulla piccola sedia al contrario)

 

Non utilizzare come ingrediente la paura che genera tristezza e violenza.

 

L'altra sfoglia ricoprila interamente di volontà e rispetto per te e per gli altri,

mettici pezzetti di amore, comprensione e solidarietà…versaci un bicchiere mezzo pieno…Ricopri bene il tutto con spalmature di sogni da realizzare…e…ciliegine sulla torta…coraggio, ottimismo, ottimismo, coraggio, coraggio…ottimismo!

…Torta Milord!

Salva su nuovo file…nome…Menù!

 

Si chiamava Arturo ma per la sua raffinatezza, signorilità, eleganza era sopranominato “Milord”. Solo quando Milord aveva 99 anni trovai il coraggio di pronunciare la scontata, ovvia, fatidica domanda -Milord ma come hai fatto a vivere così a lungo? Milord non proferì parola ma con una tempistica da attore consumato, sorrise e…prima sollevò col dorso della mano il mento…poi portò le mani dietro le spalle, prima una poi l'altra, poi tutte e due…così!…Milord morì a 101 anni, sembra perché gli avevano vietato…temendo per la sua incolumità…di usare la bicicletta che…per un ex postino come lui…è come l'aria.

 

M -…Ho un impegno...

 

P -…Milord…101 anni…

 

M -…Ho un impegno...ho un impegno!

 

P -…Ecco Maestro…approfitto…vado…domani parto…devo mettere le ultime cose in valigia. (Il Professore esce portando con sé la seggiola ed il computer)

M -Bene…ciao.

P - (Il Professore rientra, guarda ed indica la collina)… La…Svindola!...Giusto!?!

M -…Sì…auguri!

( Il Maestro seduto appare assorto nei suoi pensieri e comincia a sognare Mio Amore…sogna le luci, tenta con luci azzurre poi rosse poi entrambe, posiziona Mio Amore, alla sua sinistra poi alla sua destra poi di nuovo alla sua sinistra. Arriva fumo dal fondo del palco. Inizia la canzone “Amorevole” di Nicola Arigliano. La donna si anima, sfiora il Maestro, si posiziona davanti a destra, si guarda intorno, Il Maestro si alza, si avvicina, le sorride ).

M -…Una splendida giornata .

Mio Amore -…Sì…una giornata di sogno!

M -…Permette un ballo?

Mio Amore -… Grazie! Non sono impegnata.

(I due cominciano a ballare, poi Mio Amore esce di scena ed il Maestro si risiede sorridente. Un luce illumina il Maestro poi si chiude il sipario)

 

FINE