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Un libro utile e intelligente di Katia Ippaso

di Giorgio Taffon

 

 

Sono felice di presentare all'attenzione dei nostri lettori un volume davvero utile sia per gli addetti ai lavori, che per gli appassionati di teatro: Professione attore. Viaggi di formazione in Italia , di Katia Ippaso. Stampato dalle benemerite Edizioni Ponte Sisto di Roma, per conto del Nuovo IMAIE, già storico ente di promozione degli artisti che divulgano opere d'arte, il libro è corredato elegantemente da numerose fotografie molto accurate ed espressive realizzate da Giovanna Mangiù.

Il criterio che ha guidato la Ippaso, conosciuta e molto stimata giornalista, critico teatrale e autrice (nonché collaboratrice anche di Liminateatri.it), è che solo compiendo dei viaggi esplorativi e di conoscenza si può cogliere, in un determinato spazio-tempo, il valore del tentare di far arte scenica da parte di maestri e allievi, riferendosi la ricerca alla dimensione formativa del lavoro scenico ed attoriale.

L'intelligenza e la consapevolezza dei problemi in gioco hanno guidato l'autrice soprattutto verso due scelte molto azzeccate: la prima concerne le personalità artistiche responsabili della didattica e della sperimentazione; la seconda è relativa al modo in cui la Ippaso ha condotto le sue interviste, che costituiscono il punto forte del cospicuo e amorevole lavoro svolto dall'autrice, e cioè condurre l'intervista secondo la tecnica di un naufragio pilotato, sapendo come, nell'immediatezza e nell'improvvisazione delle risposte, si deve giungere comunque a un determinato porto, fuor di metafora a una visione, a un sentimento, a un'idea di teatro che guidano il ‘maestro'. Inoltre l'autrice si fa molto apprezzare per alcuni suoi interventi di presentazione all'incontro con alcuni degli artisti ‘visitati', nei quali dimostra una conoscenza profonda e critica dei teatri del Novecento, anzi, vorrei dire, del Novecento dei teatri: un esempio per tutti, le riflessioni dedicate all'incontro degli allievi della scuola della Cometa di Roma, col testo della Kane Psychosis 4.48 .

Buona parte dei maestri incontrati sul territorio nazionale son molto conosciuti e di sicuro spessore culturale e artistico: Peter Stein, Fabrizio Gifuni, Massimiliano Civica, Massimo Dapporto, Claudia Della Seta, Stefano Viali, Francesca De Sapio, Fabrizio Arcuri, Caterina Casini. Altri son più vicini alla sperimentazione e all'organizzazione di imprese di formazione (e alla contaminazione di linguaggi espressivi multipli e legati anche alle performances fisiche-corporee), e non completamente assorbiti dalla produzione di spettacoli: Marco Gobetti, Giorgia Trasselli, Ferdinando Maddaloni; e ancora i componenti del Teatro all'Avogaria di Venezia, e i musicisti della Posta in Gioco, a Vidor, paesino del Trevigiano; Augusto Poderosi, agente negli studi di Cinecittà 3 a Roma; Emanuela Mulè; Maurizio Boca della Fonderia delle Arti, romana; Simone Gandolfo, regista più cinematografico che teatrale.

Altra scelta pregevole è stata quella di inserire nel volume, di alcune delle personalità succitate, delle pagine autografe: ricordo qui quelle di Peter Stein, Il piacere del testo , dove il grande regista tedesco ci rende mirabilmente conto di come va affrontato un testo di Pinter. E quelle di Civica su Eduardo, Leo de Berardinis, Camilleri, e il loro pensiero sul rapporto tradizione-ricerca. Farei torto al pregevole lavoro di Katia Ippaso se sottacessi alcuni importanti paradigmi che orientano le mosse dell'autrice. Il primo è la consapevolezza della pervasività del teatro, che non si fa ingabbiare esclusivamente da organismi istituzionali, anzi, spesso è proprio nelle periferie, urbane e della provincia italiana, che è più facile trovare vitalità ed entusiasmo, a partire proprio dalle attività formative. Inoltre la Ippaso sa anche tener conto della pluralità dei teatri, della varietà degli stili e delle drammaturgie, come pure del lavoro attoriale. Infine, nei suoi viaggi, la nostra autrice si muove come si trovasse non in un territorio unico e compatto, ma in un arcipelago (mutuo l'immagine dal pensiero di Barba): i veri artisti del teatro e gli attori di teatro sono insieme delle isole, in quanto ad esperienze e ricerche individuali, ma nelle loro relazioni vanno anche a formare quello che è un arcipelago di isole, imponendo la necessità, il bisogno di viaggiare tra un'isola e l'altra ed edificare ponti: il bel libro di Katia Ippaso ci permette, come un ponte, di passare da un territorio all'altro di quella che è la formazione teatrale, oggi, in Italia.

 

Professione attore. Viaggi di formazione in Italia

di Katia Ippaso

Nuovo IMAIE, Edizioni Ponte Sisto, Roma, s.d., pp. 141, s.p.