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In memoria di Angelo Maria Ripellino

di Giorgio Taffon

In un mio recente contributo, inviato alla rivista spagnola online di studi italiani <<Zibaldone>>, mi son dedicato alla scrittura saggistica di Ripellino (autore di almeno due grandi e intramontabili libri, Praga magica , in varie edizioni della Einaudi, e Il trucco e l'anima. I maestri della regia nel teatro russo del Novecento , anch'esso della Einaudi in più edizioni).

Cosicché, sulla scia di tale scritto, voglio qui ritornare al Ripellino uomo di teatro a tutto tondo, nell'anima e nel pensiero, se forma dell'anima e del pensiero teatrali sono anche una modalità di lettura della realtà, del mondo, della nostra povera e meravigliosa vita. Scrivo qui di lui riferendomi anche alla sua opera di critico teatrale, le cui recensioni sono state raccolte, grazie ai curatori A. Fo, Pane e Vela, nel volume di Bulzoni Siate buffi. Cronache di teatro, circo e altre arti , 1989. La personalità dello studioso e scrittore siciliano è stata estremamente versatile e di altissima qualità in ogni campo nel quale si è espressa: gli studi slavistici, l'insegnamento accademico, gli studi teatrali, la scrittura poetica, quella saggistica. Ripellino ha dovuto vivere ogni sua impresa culturale al massimo delle sue possibilità, al diapason della sua elaborazione intellettuale ed esistenziale, essendo stato per lunghi ma poi pochi anni malato seriamente ai polmoni, tanto da mancare prematuramente, nel 1978, a 55 anni, essendo nato in un anno “benedetto” per la cultura italiana, il 1923 (basti vedere negli annali o negli immensi impaurenti magazzini internettiani quanti suoi coetanei registriamo, appartenenti al settore delle belle lettere e arti!). Cosicché per tanti anni Ripellino si è dovuto portare su una spalla, ben appoggiata, nostra Signora Morte! Ero ragazzo quando lo incontravo all'Università, e ne scrutavo il volto, coi suoi neri baffi ben marcati, gli occhi vivaci, acutamente attenti a chi gli parlava, come per distogliere il pensiero dalla Signora, guardando con attenzione e dedizione la vita degli altri e con gli altri. La stessa vita che voleva vedere sulle scene, senza separazioni di generi, o di registri: comico e tragico, buffonesco e drammatico, circo e operetta, farse e tragedie, attori della tradizione e attori innovativi, del tutto ex lege , (la legge del buon costume teatrale!): come, per fare un solo nome, Carmelo Bene.

Personaggio irripetibile, come lo è ciascuno di noi, in fondo, Angelo Maria Ripellino! Irripetibile la stagione culturale e teatrale in cui è vissuto, e in cui ha operato, tra l'Italia, la Russia e la russofila, ob torto collo , Cecoslovacchia (Praga), città in cui ha trovato l'amore coniugale della sua vita. In fondo si è sempre considerato un poeta, una persona capace di far senso con le parole, contaminando linguaggi diversi, per cui il teatro divenne l'arte preferita che utilizza riunisce interrelaziona intreccia forme diverse di espressione artistica. Tant'è che dichiarò in un suo scritto, Di me e delle mie sinfoniette , ”Non c'è divario tra i miei saggi, i miei racconti, le mie liriche, allo stesso modo essi diramano le loro radici nell'humus del teatro”. E da poeta (autore di raccolte davvero originali, come Sinfonietta ) ha permeato tutta la sua scrittura di invenzioni stilistiche ed espressive straordinarie, creando una sorta di forma baroccheggiante dello scrivere che ha costituito un po' la cifra più importante e tuttora vivissima dei suoi scritti: una forma che esorcizza l'orrore del Vuoto e spesso con levità di atteggiamento immaginativo, “vede” l'ammasso di detriti, di “resti”, di “risulte” che come pegno ineludibile la vita e la Storia nella loro feroce volontà di continuarsi, impongono a tutti noi.

 

In memory of Angelo Maria Ripellino

by Giorgio Taffon

 

I want to benefit by my recent script, sent to <<Zibaldone>>, spanish revue online, on the style of writing of Ripellino (author of two unforgettable essays, at least: Praga magica and Il trucco e l'anima. I maestri della regìa nel teatro russo del Novecento .). So, I want to think of Ripellino again, in his capacity of intellectual and writer completely plunged in theatre! With his soul and his mind, reading from this point of view the reality and the world, and our poor and wonderful life. I think to his activity of theatre critic, whose the reviewes were collected in Siate buffi. Cronache di teatro, circo e altre arti , Roma, Bulzoni,1989. His intellectual and artistic personality was very very versatile, and very very qualitative, in every field: slav studies, academic teaching, theatrical studies, and poetry! Ripellino lived every his cultural project with vigour, the greatest possible; with great energy because his life was full of troubles, in conseguence of pulmonary tuberculosis; so he died in 1978 (born in 1923). So, during so many years Ripellino ought hold on his shoulder, Milady Death, like a blackbird! I was very young, in University La Sapienza, in Rome, while he used to meet students and colleagues with glances full of true attention; and I used to behold his face, and his sad good and ironic look! And also his black moustache, moustache of “siciliano”, from Palermo! He was interested really to the life of other persons, peraphs so that he could forget his disease. That life which he wanted to see in the stage, without separations of genres and registers and moods: the comic and tragic plays; farces; circus; operetta. He loved either traditional actors, or innovatory actors, like the wonderful Carmelo Bene. Ripellino was a personage unique! And unique was the italian historical period during the which he operated, '50-‘70. First of all he regarded himself a poet: he succeeded to mix several and different languages, so that theatre became the preferred art in which many expressive forms are able to live togheter. In Di me e delle mie sinfoniette he wrote:” There is not difference among my essays, my tales, my poems, in the same way they spread their roots in the humus of theatre”. As poet (author of Sinfonietta for instance) permeated all his writing of style's inventions, the most important we can define baroque, and bombastica, too: so that, he exorcized the horror vacui , watching, with ironic lightness, the beauty of Life, but also the rubbles of human history that we must suffer.

 

En memoria de Angelo Maria Ripellino

de Giorgio Taffon

En uno de mis artículos m á s recientes, enviado a la revista espa ñ ola online de estudios italianos –Zibaldone--, me dediqué al ensayo de Ripellino (autor de al menos dos grandes e imperecederos libros, Praga magica , en varias ediciones Einaudi y Seix Barral 2003, Julio Ollero 1991 y Il trucco e l'anima. I maestri della regia nel teatro russo del Novecento , publicado también por Einaudi en varias ediciones). De modo que siguiendo la estela de mi artículo, quiero retomar a Ripellino como hombre de teatro en su totalidad, en el alma y en el pensamiento, si es que forma del alma y del pensamiento teatral son también una modalidad de lectura de la realidad, del mundo, de nuestra pobre y maravillosa vida. Escribo aquí sobre él referiéndome también a su obra como crítico teatral, cuyas críticas fueron recogidas gracias a los curadores A. Fo, Pane e Vela, en el vol ú men de Bulzoni Siate Buffi. Cronache di teatro, circo e altre arti , 1989. La personalidad del estudioso y escritor siciliano ha sido extremadamente vers á til y de altísima calidad en cada campo en el cual se ha expresado: los estudios eslavos, la ense ñ anza académica, los estudios teatrales, la escritura poética y los ensayos. Ripellino ha debido vivir cada iniciativa cultural al m á ximo de sus posibilidades, al diapas ó n de su elaboraci ó n intelectual y existencial, habiendo estado pocos pero largos a ñ os enfermo seriamente de los pulmones, tanto así que falleci ó prematuramente en 1978, a 55 a ñ os, nacido en un a ñ o “bendito” para la cultura italiana, en 1923 ( ¡ es suficiente ver en los anales o en los inmensos y pavorosos almacenes de internet cu á ntos de sus coet á neos tenemos registrados, pertenecientes al sector de las bellas artes y de las letras!). Así que por tantos a ñ os Ripellino debi ó llevar sobre sus hombros, muy bien apoyada, nuestra Se ñ ora Muerte! Yo era un muchacho cuando lo encontraba en la Universidad y le escrutaba el rostro, con sus negros bigotes bien delineados, los ojos vivaces, agudamente atentos a quien le hablaba, como para apartar el pensamiento de la Se ñ ora, mirando con atenci ó n y dedicaci ó n la vida de los otros y con los otros. La misma vida que quería ver en el escenario, sin divisi ó n de géneros o registros: c ó mico y tr á gico, bufonesco y dram á tico, circo y opereta, farsas y tragedias, actores tradicionales y actores innovadores, del todo ex lege , ( ¡ la ley de la buena costumbre teatral!): para citar un nombre, el de Carmelo Bene. Personaje irrepetibile ¡ como lo es cada uno de nosotros, en el fondo, Angelo Maria Ripellino! Irrepetible la estaci ó n cultural y teatral en que vivi ó y en que ha trabajado, entre Italia, Rusia y la rus ó fila, ob torto collo , Checoslovaquia (Praga), ciudad en que ha encontrado el amor conyugal de su vida. En el fondo se ha siempre considerado un poeta, una persona capaz de dar sentido con las palabras, contaminando lenguajes diferentes, por lo que el teatro se volvi ó el arte preferida que utiliza re ú ne interrelacionaentrelaza formas diferentes de expresi ó n artística. Tanto así que declar ó en Di me e delle mie sinfoniette , “No hay diferencia entre mis ensayos, mis cuentos y mis líricas, en el mismo modo ellos ramifican sus raíces en el humus del teatro”. Y como poeta (autor de colecciones verdaderamente originales, como Sinfonietta ) ha embebido toda su escritura de invenciones estilísticas y expresivas extraordinarias, creando una especie de forma barroquista del escribir que ha constituido en parte la cifra m á s importante y todavía vivísima de sus escritos: una forma que exorciza el horror del Vacío y a menudo con levedad de actitud imaginativa, “ve” el acopio de escombros, de “restos”, de “materiales residuales” que como un empe ñ o ineludible la vida y la Historia en su feroz voluntad de continuarse, imponen a todos.

 

(Traduzioni a cura della redazione)