EditorialeIn itinereFocus Nuove arti visive e performative A sipario aperto LiberteatriContributiArchivioLinks
         
       
 

Ingresso Indipendente

di Sergio Roca




Nel 2016 lo scrittore Maurizio De Giovanni, noto per aver creato i romanzi polizieschi dedicati al commissario Ricciardi e all'ispettore Lojacono (quest'ultima serie ha poi ispirato la fiction televisiva I bastardi di Pizzofalcone ), ha firmato il suo primo soggetto teatrale scrivendo la commedia Ingresso Indipendente.
Se il plot non è particolarmente originale, richiamando alla memoria, in particolare, la pellicola di Billy Wilder L'appartamento (il cui soggetto venne scritto assieme a I.A.L. Diamond con il quale realizzò anche, l'ancora più nota pellicola, A qualcuno piace caldo ), bisogna riconoscere all'autore contemporaneo di aver ‘donato' ai vari personaggi, una serie di briose ‘follie' che li rendono particolarmente intriganti nel momento in cui essi vengono presentati in scena.
La storia è semplice: un giovane impiegato, timido, impacciato e balbuziente, di nome Massimo (Giovanni Scifoni), nella speranza di ottenere dal suo datore di lavoro Ludovico (Massimiliano Franciosa) una promozione, gli presta il suo appartamento, cui si accede tramite un ingresso indipendente, al fine di consentirgli di incontrare l'amante Rosalba (Serena Autieri), una ex escort che ha abbandonato la ‘professione' per amore di Ludovico e nella speranza di essere sposata da questo. Una sera Massimo, in procinto di annunciare il suo matrimonio con Valeria (Tosca D'Aquino), donna oppressiva e ‘morigerata' nipote di un Vescovo, rientrando nel suo appartamento trova Rosalba. La donna ha deciso di restare nella casa in ‘prestito' almeno fin quando Ludovico non si renda disponibile a farle conoscere la moglie Giuliana (Biancamaria Lelli). Rosalba spera di convincere il fedifrago a lasciare la consorte per stare, definitivamente, con lei. Dopo equivoci e colpi di scena, seguiti a distanza dal ‘superiore' sguardo della vicina di casa, la Sig.ra Forgione (Fioretta Mari), si giungerà ad una serie di lieti fine che coinvolgeranno tutti i protagonisti della storia.
Ingresso Indipendente è una commedia brillante. Piena di gags fisiche e verbali, soprattutto nel primo tempo (anche se qualcuna risulta forzata a dire il vero). Il secondo tempo è meno esilarante, ma più sentimentale e narrativo, con ritmi più gradevoli ed è destinato a ‘derimere' le numerose questioni introdotte nella prima parte della rappresentazione.
Eccellente Giovanni Scifoni nel destreggiarsi nella figura di Massimo che, allo spettatore attento, risulta essersi ‘materializzato' in una parodia dello stereotipo del giovane inibito ed impacciato degli anni '60 (figure che tanto furono congeniali al mitico Walter Chiari). Altrettanto brave le due ‘mattatrici' della serata. Serena Autieri ha mostrato di saper tenere la scena senza particolari difficoltà, passando agevolmente da un registro comico, tenuto prevalentemente nella prima parte dell'opera, a quello sentimentale che conclude il lavoro. Abile ed ironica è risultata senza dubbio il ‘fulcro' della serata benché, personalmente, non ho apprezzato la scelta registica di Vincenzo Incenzo che avendo a disposizione una donna di particolare fascino e bellezza, ha preferito costruire la figura della giovane escort sullo stereotipo di una ‘Jessica Rabbit' puntando più sulla fisicità dell'attrice che sulle capacità interpretative della stessa. Un plauso a Tosca D'Aquino che nel portare all'esasperazione il personaggio di Valeria lo ha reso talmente paradossale da renderlo perfettamente credibile.
Per concludere, Ingresso indipendente è uno spettacolo decisamente perfetto per trascorrere una serata a teatro con spensieratezza e allegria.

 

Ingresso Indipendente

con Serena Autieri, Tosca D'Aquino, Massimiliano Franciosa, Biancamaria Lelli, Giovanni Scifoni e con la partecipazione di Fioretta Mari
regia Vincenzo Incenzo
scritto da Maurizio De Giovanni
costumi Giuseppe Fontani
scene Luigi Ferrigno
Teatro Ambra Jovinelli, Roma, fino al 13 maggio 2018