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Tre ex in affitto (wi-fi incluso). Claudio Gnomus mette in scena la virtualità del reale, alias la realtà del virtuale

di Elisabetta Castiglioni

 

Tre separati, conviventi in uno stesso appartamento. Un patto di non sentimental-sessualizzazione tra le parti per mantenere integri i rapporti di civiltà, amicizia e collaborazione. Un wi-fi incorporato che incita alla ricerca di nuove anime gemelle e un sito ( www.scontrarsipercaso.it ) che combinerà un sacco di guai, ma aprirà nuovi percorsi alla oramai duplice esistenza, reale e virtuale, che grazie ad Internet ogni essere umano dotato di smartphone o PC che si convenga, vive nel proprio quotidiano. Apparentemente denunciata dallo stesso autore, Claudio Gnomus, “commedia sexy” (forse al giorno d'oggi per attirare maggior pubblico in un teatro, quello italiano delle sale off, che sta andando alla deriva?), Tre ex in affitto (wi-fi incluso) è in realtà una spassosissima pièce teatrale che grazie alla diversa esperienza interpretativa dei suoi protagonisti - Gnomus (nei panni di un fotografo “giovanile” che ambisce a dimostrare molto meno della sua età, fresco di separazione da una moglie realmente giovane), Annalisa Aglioti (pseudo commercialista, in realtà segretaria-fotocopiatrice di documenti fiscali lasciata dal marito in fuga con la badante ucraina della suocera) e Sara Adami (estetista coatta, bonazza e genuina in cerca di storie fisiche ma sfortunata nell'acchiappo facile, traditrice a sua volta dell'ex marito a causa di una visionarietà scordarella da segno zodiacale congenito) – si struttura a sua volta sul duplice binario della risata facile, di battuta e di situazione, peraltro fomentata dai ritmi di movimenti, scena, luci e affabulazioni intersecanti dei tre personaggi, e di una riflessione sul nonsense a cui si sono ridotte le nostre (non) relazioni umane. “Smanettare” è la parola d'ordine in scena e falsamente equivocare (discorsi, messaggi, ammiccamenti) è il continuo input che mette in conflitto (sia sessuale che generazionale) le due donne e il loro proprietario di casa co-inquilino. Gnomus, un passato “mimico” sviluppato sull'articolazione a 360 gradi del corpo arricchito dalla formazione ed attività a fianco dei più grandi maestri del genere, ed un presente come autore, interprete, regista, musicista counselor e docente, si ferma e ricomincia dalla commedia di genere, nella quale i dialoghi e il contesto della società metropolitana in frenesia escandescente impongono un lavoro recitativo corale. Se Gnomus è il parafulmine su cui si scontrano i differenti caratteri delle sue donne, boomerang anche nel ritrovarsi inavvertitamente in situazioni di cui approfittare, la Adami è il perfetto esempio della “sciampista” buzzicona e fisicamente seducente che con nonchalance riesce a vedere lungo, pur rimanendo rinchiusa nella bolla di sapone dell'estetica a cui ha sottomesso la sua professione e la sua filosofia di vita. Tecniche di sottrazione derivanti forse dalla tipologia di due personaggi un tantino prevedibili (il maschione appassionato di calcio, ingenuo e sentimentalone ma paravento nel cogliere l'attimo; la bambolona accondiscendente il cui look ed istinto superano ogni conversazione concettuale). Chi emerge è la terza incomoda, primaria interprete comica come è rarissimo trovarne, Annalisa Aglioti. La sua “sottrazione” è un fulgido divagare tra lidi colti e moralisti in cui con autentica nonchalance e sguardo assente sferza la battuta spiazzante, come una lama inaspettata nel ventre del déjà vu . In poche sanno caratterizzare un personaggio femminile allo stesso tempo con bellezza e simpatia, ma pare – a cominciare dalla sua imponente presenza scenica che ci fa sorridere al primo sguardo fino alle variazioni gutturali ed accentuazioni dialettali presenti in molteplici registri di sfumature – che lei riesca alla perfezione, modello Bice Valori o Franca Valeri. Lo spettacolo scorre e noi seguiamo la storia, banale ma a noi vicina, seguiamo l'azione, nel compenetrarsi delle prossemiche stanziali dei personaggi in pochi metri di ambiente comune, seguiamo la scena temporale, scandita da uno schermo che ci ambienta nello scorrere dei giorni e quella virtuale, nel colpo a sorpresa degli SMS descritti sullo stesso panel (forse però un tantino microscopici per un pubblico nelle ultime file di platea), ma ciò che istintivamente seguiamo e reclamiamo sono le mosse della pseudo-commercialista Fiamma che con eleganza, ironia, sensibilità, compenetrazione e distacco ci avvicina al nostro sorriso interiore. Facile commedia, difficile interpretarla senza essere scontati: i tre ci riescono mirabilmente in uno spettacolo che nella sua semplicità ci invita a riflettere sulla piega virtuale che ha preso la nostra vita reale e su quanto reali siano i paradigmi su cui si fonda la nostra virtualità interiore, cover high-tech dei nostri sentimenti più genuini oramai reprimibili e repressi…

 

Tre ex in affitto (wifi incluso)

scritto e diretto da Claudio Gnomus

con Sara Adami, Annalisa Aglioti, Claudio Gnomus.

Teatro Tirso de Molina, Roma, dall'11 al 15 gennaio 2017.

 

 

 

 

 



crediti fotografici: Valerio Faccini