Uscendo dal Teatro Manzoni di Roma, dopo aver assistito allo spettacolo Meraviglioso. In volo tra le note di Domenico Modugno, la mia memoria ha iniziato a ripercorrere i momenti dell’infanzia, quando le canzoni si ascoltavano alla radio — in modulazione di ampiezza, con una qualità sonora oggi a dir poco risibile — oppure con i dischi fonografici a 33 e 78 giri. Gli LP o i nastri magnetici delle cassette audio non erano ancora stati ampiamente commercializzati e la televisione era un “mobile” di 50 chili, sul quale — nelle case fortunate che potevano permettersela — troneggiava una piccola lampada, poggiata su un centrino fatto all’uncinetto.
Quando sono nato, Domenico Modugno era già un attore e cantante affermato: aveva raggiunto il successo con Nel blu dipinto di blu (1957) ed era in scena, assieme a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, con Rinaldo in campo (1961), commedia musicale di Garinei e Giovannini composta per il centenario dell’Unità d’Italia. All’epoca i successi musicali non duravano il tempo di un’estate: si “trascinavano” anche per alcuni anni, soprattutto nell’ambito radiotelevisivo, dove — almeno fino al 1976 — la RAI era ente monopolista.

Meraviglioso “storicizza” Modugno nella sua casa di Lampedusa, quella in cui passò il suo ultimo periodo di vita prima di morire, a soli 66 anni nell’agosto del 1994 a seguito delle conseguenze di un ictus cerebrale e di vari problemi cardiaci.
In scena tramite l’escamotage dei ricordi del protagonista (Pietro Longhi) e l’inserimento della sua figura di giovane cantante come “fantasma del passato” (Emilio Lumastro che interpreta anche la parte del figlio) si narra del percorso umano e artistico del protagonista. Un cammino lungo e difficile, dalla povertà al successo alle numerose relazioni amorose nonostante il profondo e indissolubile legame con Franca Gandolfi (Marta Nuti) e dell’ultimo periodo artistico condiviso con il figlio Massimo. Assieme ai tre attori è pressoché sempre presente il Maestro Giandomenico Anellino che accompagna i brani cantati con un uso virtuoso della chitarra.

Lo spettacolo si avventura, attraverso un ricco percorso canoro intervallato da dialoghi, nella vita del “Mimmo nazionale”. Si parla dell’amore per Franca, sbocciato ai tempi del Centro Sperimentale di Cinematografia, delle difficoltà nel raggiungere il successo, della malattia, ma anche della tardiva carriera politica, che lo vide prima deputato e poi senatore della Repubblica, dove si fece promotore di svariate iniziative a favore delle disabilità e delle arti.
Un’operazione “amarcord”, dunque, introdotta da canzoni come Vecchio Frack (dedicata al suicidio dell’amico Raimondo Lanza di Trabia, nel 1954), per passare ai pezzi evergreen (noti e meno noti): Ciao ciao bambina, Tu si ’na cosa grande, Tambureddu, Lu pisce spada, Meraviglioso (che dà il titolo allo spettacolo), fino al brano che lo rese celebre in tutto il mondo, Nel blu dipinto di blu. Per concludere con Delfini, realizzato l’anno precedente alla scomparsa, assieme al figlio Massimo.

Lo spettacolo, con la drammaturgia di Melania Giglio, è prevalentemente un percorso canoro che si lascia guardare — e soprattutto ascoltare — con piacere.
Nello svolgimento scenico (la regia è di Daniele Salvo), i virtuosismi musicali di Giandomenico Anellino, assieme a quelli canori di Emilio Lumastro, riempiono ampiamente lo spazio sonoro, mentre quello visivo è gestito dalla mimica e dalle capacità attoriali di Pietro Longhi e dall’intensa Marta Nuti. Il duo riesce a restituire le fragilità e i punti di forza di una coppia rodata dal tempo.
L’azione si svolge all’interno di una scenografia a doppia altezza e doppia profondità, realizzata con un sistema di velatino in garza (ideata da Alessandro Chiti), che permette al cantante di muoversi — libero — sullo sfondo, in alto sulla scena, tanto da poter “volare”. Un sistema di proiezioni (curato da Michele Salvezza) diffonde suggestive immagini che rievocano luoghi o temi delle canzoni, mentre i costumi, firmati da Daniele Gelsi, si adattano perfettamente alla messa in scena e risultano coerenti con il periodo storico.
Meraviglioso è una realizzazione teatrale originale e ben congegnata dedicata a uno dei più grandi artisti contemporanei del mondo dello spettacolo in Italia.

Meraviglioso. In volo tra le note di Domenico Modugno
drammaturgia Melania Giglio
regia Daniele Salvo
con Giandomenico Anellino e Pietro Longhi
e con Marta Nuti e Emilio Lumastro
scene Alessandro Chiti
costumi Daniele Gelsi
immagini video Michele Salvezza
assistente alla regia Beatrice Ronga
produzione Marioletta Bideri per Bis Tremila S.R.L.
Teatro Manzoni, Roma, fino al 19 ottobre 2025.