Geppi Di Stasio, commediografo, regista e attore ha voluto rendere un tributo scenico a Massimo Troisi scrivendo: Mo’ me lo segno, un lavoro teatrale di “assemblaggio” realizzato tra realtà e ispirazione intuitiva, tra fatti concreti
Capolavoro indiscusso della letteratura mondiale, I fratelli Karamazov di Dostoevskij (1880) è un’opera che, a partire dai primi del Novecento, ha spesso attraversato le scene russe ed europee sottoponendosi alle visioni e re-visioni di registi
Pazzi di libertà – Il teatro dei Chille a 40 anni dalla legge Basaglia è il libro edito da Pacini Editore che ripercorre orme e ombre di un percorso che intreccia temi diversi, primo fra tutti la conversione
Alcune commedie hanno la sola finalità di far ridere, altre – sebbene abbiano il medesimo obiettivo – hanno anche l’intento di offrire agli spettatori qualche spunto di discussione e di riflessione. Call center 3.0, lavoro
«L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne.
La domenica pomeriggio a Roma è un ottimo momento per trascorrere del tempo tra le mani materne dell’arte. Mostre, teatri, dipinti e piccoli gioielli culturali nascosti nei meandri di questa ostile, ma romantica città. Il
Hanno cominciato osservando gli abusi quotidiani, ma anche le tenerezze involontarie, della vita di provincia. Poi si sono messi a pensare al mondo tutto, e d’improvviso sulla loro mappa immaginaria sono apparsi statunitensi, rom, musulmani,
Nel vasto e multiforme panorama delle realtà italiane che operano nel settore delle performing arts, occupa un posto speciale la compagnia Instabili Vaganti fondata a Bologna nel 2004 grazie all’impegno di Anna Dora Dorno, regista,
La storia dell’Unità d’Italia, nel momento dell’annessione del Regno delle Due Sicilie a quello sabaudo, a differenza di quanto si può supporre, è veramente poco conosciuta. La scuola superiore riserva a quel periodo temporale l’ultimo
Non è la prima volta che Vincenzo Salemme, nello scrivere una commedia, usa “fisicamente” il cuore per costruire il motore “pulsante” (termine perfetto visto l’argomento di cui si parla) di un suo lavoro; è sufficiente