Festival Opera Prima di Alessandra Bernocco

Foto di Carla Pampaluna

Se devo trovare una parola adeguata per raccontare il recente lavoro di Azul Teatro, mi viene in mente “sorpresa”. Nel senso che la sensazione che ci accompagna dall’inizio alla fine è quella meravigliata di chi ha accettato di stare al gioco anche se non ne conosce le regole.
Che pure ci sono e sono ben strutturate, come si chiarirà molto bene alla fine. Ma la performance tutta è ascrivibile a un orizzonte di spiazzamento, di sollecitazioni multisensoriali che ti tirano in direzioni diverse, anche contrarie, anche impreviste.
Si intitola Sentieri #9_ Parco Langer, è ideata da Serena Gatti e Raffaele Natale, ed è stata presentata il 15, 16 e 17 giugno a Rovigo all’interno del festival Opera Prima, secondo la formula site-specific che identifica la poetica di questa compagnia fondata nel 2005.

Foto di Maria Genovese

L’idea è quella di abitare lo spazio che ci circonda, informarlo di sé e riceverne a sua volta in-formazione, dare vita a una sorta di osmosi tra esseri umani e vegetali, scoprire e insieme riscoprirsi incompiuti, mancanti, bisognosi dell’altro da sé da cercare e ritrovare in un mutuo percorso di condivisione. Un percorso che si snoda attraverso il bosco di Parco Langer, marciando in silenzio in sentieri sterrati o calpestando la macchia, malfermi, in fila indiana, attratti e distratti da voci, suoni, corpi che si rivelano o celano dietro le fronde, distesi a terra come un tronco abbattuto o attorcigliati a un ramo, inglobati con esso. Corpi e respiri che si annunciano con una mano, una chioma, una pennellata di colore attraverso la feritoia di una costruzione diroccata, prima di liberarsi nella danza di un attimo, o nascosti in un antro, seni nudi e volto coperto da maschere primitive, animalesche.
C’è un chiaro sforzo di sospensione di sé verso un’indifferenziazione uomo – natura, reso ancor più evidente dalla presenza di libri aperti depositati qua e là, in mezzo alle foglie, come semi da coltivare per un rinnovato rapporto natura – cultura. Che arriva attraverso parole e versi veicolati da voci che prendono corpo al di fuori del corpo, nascosto alla vista, come se il suono o il verbo dovesse vibrare nell’aria e arrivare dovunque. Iovis omnia plena. Tutte le cose sono pervase di spirito. Sue manifestazioni e suoi contrappunti: sue apparizioni. Come quelle dei corpi confusi nel tutto che ci sorprendono durante il percorso. Che sono tante o, almeno, così ci erano parse.

Foto di D. Matvejev

La performance ha inaugurato la XVIII edizione del festival Opera Prima, coordinato da Massimo Munaro del Teatro del Lemming e «dedicato alle nuove creatività giovanili e a tutto quel teatro che non si arrende alle abitudini, che non si omologa e che ama perciò sperimentare forme più aderenti alla sensibilità del presente».
Questo si legge nella presentazione e a questo risponde in modo esemplare Under the Flesh, lo spettacolo di Bassam Abou Diab, danzatore e coreografo libanese che ha conosciuto e vissuto in prima persona le quattro guerre che dal 1993 al 2006 si sono succedute nel sud del Libano, che lo hanno visto bambino e uomo adulto.  La sua danza racconta la storia di un corpo sopravvissuto alle bombe e ne indaga i limiti di resistenza e le potenzialità di reazione. In modo provocatorio, anche umoristico, che denuncia la guerra per paradosso, sdrammatizzando dove si può, passando dalle esplosioni evocate con le percussioni di Ayman Sharaf El Dine all’euforia della festa che di ogni guerra segnava la fine.

Non proprio nel segno delle nuove proposte è Amleto, spettacolo del Lemming del 2010, qui riproposto sostanzialmente immutato, per una riflessione sempre calda sulla dimensione del mito di cui Amleto è portatore. Un Amleto senza Amleto e senza Ofelia perché l’uno e l’altra siamo noi, spiega Munaro durante l’incontro con il pubblico, chiamati «non a raccontare ma ad abitare e far vivere in noi la storia di Amleto».

Festival Opera Prima, Rovigo, dal 15 al 19 giugno 2022.

Sentieri #9 ­­_Parco Langer
di Serena Gatti, Raffaele Natale
con Serena Gatti, Raffaele Natale, Fabio Pagano, Sophie Thirion
musica Raffaele Natale
versi Serena Gatti.
Produzione Festival Opera Prima
con il supporto di Teatro del Lemming – residenze per la ricerca teatrale 2022.

Under the Flesh
regia e coreografia Bassam Abou Diab
con Bassam Abou Diab, Ayman Sharaf El Dine
traduzione dal vivo a cura di Suliman Abu Jalbush
musica Samah Tarabay, Ayman Sharaf El Dine

Amleto
con Fiorella Tommasini, Chiara Elisa Rossini, Alessio Papa, Diana Ferrantini, Alessandro Sammartin, Katia Raguso, Marina Carluccio, Chiara Ferronato
drammaturgia, musica e regia Massimo Munaro.