Una finestra sul mondo con il Festival PerformAzioni di Instabili Vaganti di Patrizia Vitrugno

Foto di Anna Dora Dorno

Il confine come opportunità, la distanza (fisica) come risorsa. E poi una finestra, sia essa reale o virtuale poco importa. Di certo non fa differenza per la Compagnia Instabili Vaganti che dal 2004 ha fatto delle frontiere uno stimolo a nuovi incontri. Come quelli vissuti al LABOratorio San Filippo Neri di Bologna in occasione del PerformAzioni International Workshop Festival l’evento culturale che da dieci edizioni rende protagoniste nel capoluogo emiliano le arti performative. È qui che Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola, anima, cuore e corpo della Compagnia Instabili Vaganti, hanno portato in scena in anteprima Lockdown Memory #Fase 2 (regia e drammaturgia di Dorno, testi di Pianzola e musiche originali di Riccardo Nanni).
Ha ancora senso il teatro oggi? È la grande domanda che gli Instabili Vaganti si pongono e ci pongono e che permea l’intera conferenza-spettacolo. La risposta – non banale né scontata – è sì e lo dimostra ogni singolo momento di questo racconto denso di incontri e di scambi. Grazie alla rete, la distanza si azzera e gli artisti che la Compagnia ha raccolto attorno a sé nel progetto internazionale Beyond Borders sono assieme, vicini anche se distanti migliaia di chilometri, a raccontarsi paure e speranze in un tempo improvvisamente fermo e dilatato in cui l’uomo, prima ancora che l’artista, si interroga sulla propria vita. Lockdown Memory #Fase 2 è una grande tela su cui teatro, video-arte e film documentario si alternano come colori complementari a disegnare una storia nella quale ognuno di noi può ritrovare un po’ della sua. Una vera e propria memoria collettiva. 

Foto di Anna Dora Dorno

E quindi ecco Sun Young Park dalla Corea del Sud, Juliana Spinola dal Brasile, Anuradha Venkataraman dall’India, Cecilia Seaward dagli Stati Uniti o ancora Jesus Quintero dalla Colombia, Ana Gabriela Pulido dal Messico, Maham Suahil dal Pakistan, Jialan Cai e Yuwei Jiang dalla Cina e Danial Kheirkhah dall’Iran. La vita quotidiana che si intreccia con i grandi temi sociali che, insieme all’emergenza sanitaria, hanno attraversato il mondo intero: dalle proteste del movimento Black Lives Matter negli Stati Uniti alla rivolta sociale in Cile, dall’esodo di massa dalle megalopoli indiane al ritorno alla normalità, dopo la tragedia, nella città di Wuhan. Ognuno di essi racconta la propria storia nella grande storia. Testimonianze dirette che si alternano a performance sul palco che Dorno e Pianzola cuciono insieme in maniera drammaturgicamente vigorosa e toccante. Gli Instabili Vaganti ci dimostrano, ancora una volta, che esiste un nuovo modo di condivisione artistica e che il teatro è come una finestra spalancata sul mondo. Loro lo sanno e la loro storia lo dimostra: da sempre in viaggio, il loro è un teatro che si nutre dell’incontro con l’altro e che da questo trae la sua linfa vitale.

Il progetto internazionale Beyond Borders, a cui è stato dedicato un incontro ad hoc sempre all’interno del Festival PerformAzioni, è solo l’ultimo esempio di quella che potremmo definire la poetica della Compagnia. Nato durante il primo lockdown ha sviluppato collaborazioni a distanza con artisti da ogni parte del mondo. Mezzo per incontrarsi e comunicare è stato il video. «Il progetto nasce in un momento di crisi, causato dalla pandemia» dichiarano gli Instabili Vaganti «che ci ha spinti a produrre un cambiamento, di prospettiva, di metodologia, di linguaggio, per trasformare un limite in un’opportunità e costruire un luogo virtuale capace di accompagnare la creazione artistica dal vivo in ogni sua tappa. Beyond Borders ha come obbiettivo quello di superare ogni tipo di confine: tra le arti, stilistico, culturale, geografico, linguistico, di genere, di pensiero, per creare una comunità artistica internazionale, multidisciplinare e cosmopolita».
Durante l’incontro, curato e moderato dalla giornalista e critica teatrale Simona Frigerio, sono state illustrate le future tappe di lavoro che si svolgeranno in Italia, India, Cile, Senegal, Isole Canarie, Malesia. «È un progetto che nasce da un atto d’amore» dichiara Anna Dora Dorno «perché vuole non solo portare il mondo a casa nostra ma vuole anche esportare il nostro, farlo conoscere, appunto, oltre i nostri confini».

«Quello che noi portiamo avanti con questo progetto» aggiunge Nicola Pianzola «non è solo superare i confini geografici. Per ogni nostro partner questo concetto assume un significato diverso come, per esempio, superare i muri all’interno delle relazioni oppure i sistemi sociali basati su caste o ancora i confini della propria disciplina artistica portando a un cambio totale di prospettiva. Con questo progetto, poi, abbiamo realizzato la web serie performativa 8 e ½ Theatre Clips – Come la pandemia ha cambiato le nostre vite in 8 episodi e ½ prodotta dall’Ambasciata d’Italia a Teheran. È previsto inoltre, appena si potrà, un ritorno in presenza con tappe in ogni Paese partner dove svolgeremo workshop e residenze per gettare le basi per future partnership. Infine» conclude Pianzola «va sottolineato l’importantissimo lavoro svolto con le istituzioni come il Comune di Bologna o ancora le ambasciate che ci hanno permesso di metterci in contatto con gli artisti sul posto».
Dopo l’apertura con i saluti istituzionali in videomessaggio della dottoressa Rossella Pierangeli, Responsabile progetto Boarding Pass Plus del Ministero della Cultura, e di Mauro Felicori, Assessore alla Cultura della Regione Emilia Romagna, all’incontro sono intervenuti Giorgia Boldrini, direttrice del Settore Cultura e Creatività del Comune di Bologna, Paolo Brancalion di Arboreto Teatro Dimora, Roberto De Lellis, direttore di ATER Fondazione, David Diamond di La MaMa Umbria International, Badara Seck, artista Griot senegalese, Jordi Perez e Alba Rosa Aznar della compagnia catalana Sargantana, Maria Francesca Stancapiano, studiosa di teatro, Riccardo Nanni, musicista e compositore e Francesco Sardano, illustratore. 

Tante voci hanno raccontato altrettanti mondi che gli Instabili Vaganti hanno tessuto assieme in questo vivace incontro di anime dai colori più disparati, ognuna a comporre un pezzo di questo entusiasmante puzzle di creatività itinerante. Se mettessimo assieme tutti i chilometri percorsi in queste due ore, si potrebbe tranquillamente compiere il giro del mondo più volte. Ogni tanto però è bene anche fermarsi, come hanno fatto per pochissimi giorni a Bologna gli Instabili Vaganti perché, come dice Pianzola in un momento della conferenza-spettacolo, «è solo quando ti fermi che ti rendi conto di quanta strada hai fatto».

PerformAzioni International Workshop Festival, Bologna, dall’8 al 12 settembre 2021.