David di Donatello: “Volevo nascondermi” conferma le aspettative di Ilaria Capacci

Quest’anno le premiazioni dei David di Donatello si sono svolte in due set romani per rispettare il distanziamento anti Covid 19: il Teatro dell’Opera, dove erano ospitati i vincitori dei premi tecnici, e gli studi Rai Fabrizio Frizzi dove Carlo Conti ha condotto in diretta con gli altri nominati. Ciò ha consentito di avere tutti i premiati in presenza, a differenza dell’edizione dello scorso anno in cui erano collegati dalle proprie abitazioni. Un passo avanti è stato fatto rispetto al 2020 anche se la conduzione è risultata un po’ fredda e molto poco spettacolare e il ritmo della serata troppo serrato.
La cerimonia si è aperta con l’esibizione di Laura Pausini, la cantante vincitrice di un Golden Globe e candidata all’Oscar, che ha interpretato Io sì (Seen) da un Teatro dell’Opera vuoto ma evocativo.
Vincitore assoluto dell’edizione 2021 si conferma il film Volevo nascondermi, che arrivava già forte delle 15 candidature. La pellicola, ispirata alla travagliata storia del pittore emiliano Antonio Ligabue, ha conquistato il David come miglior film, quello per la regia a Giorgio Diritti e a Elio Germano è andato quello per miglior attore, oltre a numerosi premi tecnici (fotografia, scenografia, acconciature e suono). Sia Diritti che Germano nei loro discorsi hanno ricordato gli ultimi, gli emarginati e gli “artisti dimenticati” come a lungo è stato lo stesso Ligabue. Sono rimaste invece a bocca asciutta le altre due pellicole con maggior numero di nomination Favolacce ed Hammamet (un David di Donatello a testa).

Elio Germano

Il 2021 si conferma invece l’anno fortunato di Matilda De Angelis, premiata miglior attrice non protagonista per il film distribuito da Netflix L’incredibile storia dell’Isola delle Rose. La giovane bolognese (particolarmente emozionata al ritiro della statuetta) sta inanellando una serie di successi personali: dalle serie Leonardo e The Undoing alla conduzione del Festival di Sanremo.
Stesso discorso per un’altra promessa del cinema italiano: Pietro Castellitto, David al miglior regista esordiente per I predatori. La sua opera prima era già stata molto apprezzata alla 77ma Mostra del Cinema di Venezia, dove aveva vinto il premio Orizzonti per la sceneggiatura (sempre da lui firmata). Recentemente Castellitto ha visto la sua popolarità consacrarsi con l’interpretazione di Francesco Totti nella miniserie Speravo de morì prima. Il giovane ha ringraziato, tra gli altri, i genitori: la coppia di artisti Margaret Mazzantini e Sergio Castellitto.
Il candidato Oscar Massimo Cantini Parrini si è aggiudicato il David di Donatello per i costumi della pellicola Miss Marx ed ha anch’egli ringraziato la propria madre, che gli sedeva accanto al Teatro dell’Opera.
Fabrizio Bentivoglio ha conquistato, ma non ritirato di persona, il premio miglior attore non protagonista per L’incredibile storia dell’Isola delle Rose.
Il momento più toccante della serata è stato il ricordo di Ennio Morricone (a quasi un anno dalla scomparsa) con l’Orchestra Roma Sinfonietta, diretta dal figlio Andrea, che ha eseguito due tra le composizioni più amate dal pubblico: il tema d’amore di Nuovo cinema Paradiso e Deborah’s Theme da C’era una volta in America.
Un’elegantissima Monica Bellucci in abito nero ha ricevuto il premio speciale a lei dedicato dalla giuria dei David,  collegandosi dal set di un film a Sofia. L’attrice umbra ha dedica la statuetta alle figlie Deva e Leonie, così come ha fatto una Sandra Milo in splendida forma, che ha ringraziato i registi con cui ha lavorato ed i suoi tre figli.

Sandra Milo

Un terzo David speciale è andato a Diego Abatantuono.
Micaela Ramazzotti ha premiato Esmeralda Calabria, migliore montatrice per Favolacce, unico riconoscimento per il film dei fratelli romani Damiano e Fabio D’Innocenzo, che aveva ottenuto ben 14 nomination.
Commovente il discorso di Emma, figlia dello scrittore e sceneggiatore Mattia Torre scomparso nel 2019, che ha ritirato insieme a sua madre il David miglior sceneggiatura originale per la commedia Figli. La giovanissima Emma Torre ha voluto dedicare il premio alle persone che le sono state vicine nel lutto e ai medici che «si impegnano a non far volare via le persone», guadagnando così la prima standing ovation della serata. Valerio Mastandrea, protagonista di Figli, assisteva in lacrime al ringraziamento di Emma.
Seconda ovazione per Sophia Loren che ha vinto il David per miglior attrice protagonista con il film La vita davanti a sé diretto dal figlio Edoardo Ponti. Ricevendo la statuetta proprio dalle mani del suo secondogenito, ha ricordato che il riconoscimento le arriva a sessant’anni dal primo David conquistato e Carlo Conti, dimenticando le regole del distanziamento, le ha subito schioccato un bacio sulla guancia.
A sorpresa Luca Medici ovvero Checco Zalone riceve il David per migliore canzone con la sua Immigrato, tratta dalla pellicola Tolo Tolo, e ringrazia in collegamento da casa con il suo solito umorismo. Ci si aspettava invece il bis per Laura Pausini (in concorso per la stessa categoria) e già premiata con il Golden Globe due mesi fa. Zalone con Tolo Tolo si è aggiudicato pure il David dello spettatore.
Pierfrancesco Favino, sul palco per premiare il miglior documentario Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli, ha lanciato un importante appello per ottenere l’insegnamento del cinema e del teatro nelle scuole.
Enrico Brignano, ospite della serata, ha ricordato Gigi Proietti e tutta la sala gli ha reso omaggio alzandosi in piedi e tributandogli un lungo applauso.
Il David assegnato dai giovani va a 18 regali di Francesco Amato, il quale ha citato la donna a cui è ispirato il suo film ovvero Elisa Girotto, la mamma che prima di morire di cancro preparò tutti i doni di compleanno fino alla maggiore età per la figlia appena nata.
Piera Detassis, presidente dell’Accademia David di Donatello, ha infine annunciato il premio miglior film straniero alla pellicola sulla Prima guerra mondiale diretta da Sam Mendes dal titolo 1917.
La cerimonia dei David di Donatello di quest’anno, seppur ancora in forma ridotta rispetto al passato, ha voluto rappresentare «un segnale di ripartenza, di speranza» come affermato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che aveva ricevuto tutti i nominati al Quirinale poche ore prima.