La Atwood di Viola Graziosi in tempo di Coronavirus di Katia Ippaso

Foto di Pino Le Pera

Questa è una storia che parte da lontano. Il primo atto si svolge nel 1985, data di pubblicazione de Il racconto dell’ancella, il romanzo distopico della scrittrice canadese Margaret Atwood. Nel 2017 Netflix realizza la serie tv: da quel momento il vestito rosso e il copricapo bianco delle ancelle entrano in maniera irreversibile nell’immaginario collettivo. In Italia, nel 2018 Radio 3 decide di commemorare l’8 marzo proprio con le parole della Atwood, ed ecco che The Handmaid’s Tale, simbolo dell’oppressione e della manipolazione della donna, fa entrare la voce di Viola Graziosi nelle nostre case. Nel 2019, l’ottantenne Atwood dà alle stampe il sequel del suo romanzo, che in Italia viene ancora una volta edito da Ponte alle Grazie, con il titolo I testamenti. Per celebrare l’8 marzo 2020, Radio 3 ha deciso ancora una volta di dedicare alla giornata delle donne le visioni della Atwood.  Per la messa in onda di alcuni capitoli de I testamenti si è fatto ricorso allo stesso team: cura di Laura Palmieri, adattamento di Loredana Lipperini, voce di Viola Graziosi. Nel frattempo, scoppia l’emergenza Coronavirus. E così, la diretta radiofonica di domenica 8 marzo è andata anche in streaming, di fronte ad una platea vuota (per riascoltarla in podcast, www.radioplayradio.it). D’altro canto, usando proprio le parole della Atwood, «non ti convinci che il cielo sta crollando, finché non te ne cade un pezzo addosso».

Foto di Pino Le Pera

La storia però non finisce qui. Il racconto dell’ancella aveva debuttato in forma di spettacolo a luglio scorso, all’interno del Napoli Teatro Festival. Martedì 10 marzo sarebbe dovuto andare in scena al Teatro Basilica, uno dei pochi spazi teatrali romani che non ha voluto chiudere subito le porte al pubblico: proprio l’8 marzo, è stata rappresentata l’ultima replica del bellissimo spettacolo diretto da Antonio Calenda, che sembra dimostrare come il personaggio dell’Enrico IV di Pirandello non aspettasse che Roberto Herlitzka per trovare la sua incarnazione più esatta, nella grammatica e nel controllo delle emozioni.  Nei giorni 25 e 26 marzo, The Handmaid’s Tale era atteso a Milano, nello Spazio Teatro No’hma, che produrrà a questo punto l’evento streaming che dal vivo sarà realizzato però a Roma, negli spazi suggestivi del Teatro Basilica. L’evento sarà poi diffuso sul canale YouTube dello Spazio No’Hma e condiviso sui social: dalla pagina Facebook del Teatro Basilica e dalla pagina ufficiale di The Handmaid’s Tale.
«Abbiamo pensato a una diretta televisiva in piena regola» ci dice Viola Graziosi. «Faremo tutti uno sforzo di immaginazione: noi dal Teatro Basilica e gli spettatori da casa. Condividere le stesse domande che si fa la Atwood, una delle più lucide scrittrici contemporanee, è un impegno importante. E ci fa sentire meno soli. Certo, è impressionante notare come il suo racconto sia sempre più attuale.  Via streaming, cercherò di fare il possibile perché il suo messaggio arrivi chiaramente. Ne I testamenti, ho interpretato due voci: quella di zia Lydia e quella della figlia maggiore dell’ancella. Mentre dal Teatro Basilica mi vedrete dare corpo e voce a Difred. Le musiche sono sempre di Rccardo Amorese».
Da via Asiago, Viola Graziosi è apparsa al leggio con un vestito che innesta il verde di zia Lydia sul bianco della figlia dell’ancella. «Nel romanzo I testamenti, ci sono tre voci narranti, che noi abbiamo ridotto a due: zia Lydia, l’istitutrice, la cattiva della storia, una donna giudice che arriva a diventare una specie di Riccardo III e che alla fine arriva a distruggere tutto, compresa sé stessa, e Agnese, la prima figlia dell’ancella, che è stata rapita anche lei, nascosta e rieducata, fino al punto da non avere nessuna memoria della vita precedente. È agghiacciante come questa ragazza quindicenne racconti la mostruosità della vita a Gilead: la sua casa di bambola, i personaggi di un gioco immaginario dove l’orrore diventa pratica quotidiana», spiega Viola Graziosi.

Foto di Pino Le Pera

Nello spettacolo, invece, che è diretto da Graziano Germano Piazza, l’attrice indossa il rituale costume rosso della protagonista, Difred, la prima narratrice di questa vicenda distopica che non può lasciarci insensibili, specialmente in questo momento del tempo in cui il campo del reale ha disseminato indizi impensabili, tanto da farci interpretare le pagine di grandi romanzi di fantascienza come spaventevoli profezie. Disseminati sul palcoscenico, di fronte a una sala significativamente vuota, vedremo tanti cappellini, simbolo delle innumerevoli vite manipolate della repubblica di Gilead. «All’inizio e alla fine dello spettacolo, uso un megafono. In questa situazione spettrale, senza spettatori in sala, l’effetto sarà ancora più potente».

Foto di Maria Pia Ballarino

Progetto Atwood

I testamenti

per Il Teatro di Radio3
a cura di Laura Palmieri
adattamento di Loredana Lipperini
con Viola Graziosi, musiche di Riccardo Amorese
in podcast su www.raiplayradio.it.

The Handmaid’s Tale,

regia di Graziano Germano Piazza,
con Viola Graziosi
musiche di Riccardo Amorese.

25 e 26 marzo in streaming dal Teatro Basilica di Roma.

Una produzione Spazio Teatro No’hma di Milano.

L’evento sarà diffuso sul canale YouTube dello Spazio Teatro No’hma.

Tutte le informazioni sulla pagina Facebook di The Handmaids’Tale Spettacolo.