Raccontare le Madri di Titti Danese

Foto di Luigi Burroni

La scena è abitata da due cupole bianche, rigonfie come ventri gravidi comunicanti tra loro. Da cui emergeranno con il solo busto i protagonisti di questa seconda puntata di una trilogia che Mario Perrotta dedica ai Padri, alle Madri e infine ai Figli. Con il coraggio e la determinazione di sempre, attore, autore e regista che sa guardarsi intorno guidato da una lucidità che non fa sconti.
In Della Madre due donne si scontrano in un impossibile dialogo, due Madri (la Madre della madre e anche nonna e la figlia, Madre a sua volta di una bambina). Depositarie di un sapere antico, arroccate su posizioni di verità indiscutibili, ostinate a rivendicare un ruolo intoccabile e sacro.
Lo scontro, annunciato dalla celebre canzone di Mina Non credere subito contaminata dalle note di un Notturno di Chopin, vede Mario Perrotta nelle vesti della Nonna-Madre e Paola Roscioli in quella della Figlia, Madre a sua volta di Bimba che entrerà in scena muovendosi evanescente e leggera nel ventre di entrambe a evocare paesaggi onirici e atmosfere da favola (nell’elegante video di Hermes Mangialardo con gli effetti speciali di Laura Soprani). Come a sottrarsi a una realtà, di cui intuisce il drammatico epilogo.
Le due donne rivendicano entrambe il diritto di gestire Bimba e mentre la Madre-Nonna, legata a metodi di educazione e di cura più tradizionali appare in qualche modo convincente e saggia (a parte l’ostinazione di sentirsi Madre per sempre), la Madre-Figlia vive una maternità tormentata dalla paura di sbagliare, di non essere all’altezza. E tuttavia rifiuta con ostinazione i consigli della Madre e cerca in chat una via di fuga alle sue ansie. “Madri per sempre” è un gruppo di giovani donne che detta le regole per una maternità responsabile in linea con tutti i luoghi comuni del nostro presente. «No vax e invece sì, curcuma o antibiotico? Allattamento anche fino a cinque anni e più e la notte si dorme nel lettone. Comunque una dose massiccia di Tachipirina potrebbe risolvere molti problemi». Alimentando così nevrosi e sensi di colpa in una competizione insensata che destabilizza la donna e quindi la Madre.

Foto di Luigi Burroni
Foto di Luigi Burroni

 

 

 

 

 

 

Tuttavia è il rapporto irrisolto tra le due donne a generare nevrosi e insicurezza in un gioco delle parti in cui si enfatizza e si esaspera il ruolo materno. Perrotta non cerca e non indica soluzioni e magari quando alla fine della Trilogia la parola passerà ai figli potremo guardare al problema da una prospettiva diversa.
Lo spettacolo, che si avvale della consulenza drammaturgica dello psicanalista Massimo Recalcati, ha ritmo e spessore (come sempre nei lavori di questo artista poliedrico e geniale) e affascina la sintonia e la leggerezza dei due straordinari interpreti. Eleganti e leggere le scene di Fabrizio Magara e Maria Isabel Anaya che disegnano lo spazio materno. 

Della Madre

uno spettacolo di Mario Perrotta
consulenza alla drammaturgia Massimo Recalcati
con Mario Perrotta e Paola Roscioli
e con Yasmin Karam
scene Mario Perrotta
costumi Sabrina Beretta
video artist Hermes Mangialardo
effetti speciali Laura Soprani, IMA Sfx Studios
aiuto regia Yasmin Karam
realizzazione scene Fabrizio Magara, Maria Isabel Anaya
allestimento tecnico Emanuele Roma, Giacomo Gibertoni
sarta Maria Isabel Anaya
organizzazione Permàr in collaborazione con duel
produzione Teatro Stabile di Bolzano, La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale.

Visto al Teatro degli Industri, Grosseto, 15 febbraio 2020.

Per le prossime repliche si veda il sito: www.marioperrotta.com/calendario/