Ghost il musical. Gli effetti speciali nella realtà del teatro di Sergio Roca

Foto di Gianluca Colombo

Ghost il musical, che ha debuttato al Teatro Sistina di Roma lo scorso 28 gennaio e dove rimarrà fino al 9 febbraio, è stato scritto dagli stessi autori della pellicola del 1990 diretta da Jerry Zucker con Patrick Swayze, Demi Moore, Whoopi Goldberg e Tony Goldwyn che fruttò sia a Bruce Joel Rubin un Oscar per la sceneggiatura sia alla Goldberg uno per la migliore attrice non protagonista (assieme ad un Golden Globe). La pièce teatrale vuole riproporre le medesime tensioni, tipiche del genere cinematografico del thriller, quegli effetti speciali, rappresentativi del genere fantasy, e quella passione amorosa del romantic che hanno reso l’omonimo film una delle storie sentimentali più struggenti di tutti i tempi aggiungendo, ovviamente, l’accattivante forza narrativa del canto e del ballo.
La prima messa in scena di Gosth the musical, con la sceneggiatura di Bruce Joel Rubin, si ebbe nella primavera del 2011 al Manchester Opera House per passare poi, nell’estate, al Piccadilly Theatre nel West End londinese e giungere, nel 2012, a Broadway. Le critiche sia dopo il debutto inglese sia di quello americano sono state abbastanza contrastanti. C’è chi si è lamentato dell’eccessiva invadenza degli effetti speciali elettronici e chi li ha esaltati in quanto rendevano molto “cinematografico” il lavoro. A volte, il testo è stato accusato di scarsa tensione scenica, mentre altri recensori consigliavano alle signore di usare un mascara waterproof per non rovinarsi il make up durante lo spettacolo. Anche per ciò che riguarda le canzoni e le musiche, create da Davi Stewart (ex degli Eurythmics) e da Glen Ballard (autore di brani per la cantante Alanis Morissette), non ci furono riscontri unanimi con considerazioni oscillanti tra un “adattamento forzato” e il “geniale”.
In Italia, Ghost il musical, giunse, nella sua prima edizione, nel 2013 e vide in scena Cristian Ruiz, Loretta Grace, Ilaria Deangelis e Salvatore Palombi con la regia di Stefano Genovese.
La storia è nota: Molly, una giovane artista, e Sam, impiegato di banca, vivono sereni e innamorati. Sam, una sera, viene ucciso durante una rapina dall’ispanico Willy Lopez assoldato dal suo corrotto amico Carl. L’uomo, tuttavia, rendendosi conto che la compagna è in pericolo, le resta vicino, come fantasma, per proteggerla. Con molta fatica, tramite Oda Mae Brown, una stramba sensitiva, non solo riesce a salvare la vita all’amata ma anche a mettersi in contatto con lei, prima di assurgere al paradiso, per dirle quel: «ti amo» che le aveva sempre negato.

Foto di Gianluca Colombo

Quest’anno è la Show Bees, casa di produzione teatrale milanese, a riproporre Ghost il musical al pubblico italiano (e, in collaborazione con la LetsGo Company, a quello spagnolo) affidandone la regia a Federico Bellone (regista anche di Mary Poppins e di Charlie e la fabbrica di cioccolato, per citare soltanto alcune produzioni recenti) assieme a quella associata di Chiara Vecchi che ne ha curato anche le coreografie.
Ma cosa differenzia questa edizione da quelle precedenti? Principalmente, la saggia scelta di restituire al teatro i “suoi trucchi” cercando di contenere gli effetti “speciali tecnologici” a favore di quelli d’illusionismo ideati da uno dei più brillanti “maghi” italiani: Paolo Carta che ha svolto tale incarico nel già citato Mary Poppins. Anche il disegno luci, ideato da Valerio Tiberi, vero professionista del settore (operativo in Mary Poppins e ne La divina commedia opera musical), risulta essere, in parte, suppletivo alle videoproiezioni assieme alle scenografie, semplici ma funzionali, disegnate dallo stesso regista Federico Bellone, che permettono l’avverarsi in scena di quegli eventi “soprannaturali” che tanto furono apprezzati nel film, come ad esempio i combattimenti in metro, la “possessione” di Oda Mae e la morte di Carl.
Nel partecipare alla messinscena di Ghost il musical (anche se, per il cospicuo numero di recitativi, riterrei il lavoro più affine alla commedia musicale) non ho potuto evitare di pensare alle critiche anglosassoni in merito alla scrittura. In effetti, il primo tempo non riesce ad essere così intrigante e “frizzante” come il secondo, dove lo spettacolo si esprime in pieno, regalando risate ed emozioni fino allo spuntare di qualche lacrimuccia.

Foto di Gianluca Colombo

Tra i brani musicali e le coreografie, a mio giudizio, i meglio riusciti (entrambi nel secondo tempo) sono il “rap della metro” (Focus/Concentrati) e lo straordinario I’m outta here (Vado via dal refrain italiano). Il primo fa riferimento all’incontro di Sam col fantasma della metropolitana ed è animato dalla superba voce di Luca Gaudiano; il secondo, relativo alla scena in cui Oda Mae entra in possesso di un assegno da dieci milioni di Dollari, è interpretato dalla scatenatissima e coinvolgente ventottenne piacentina Gloria Nyamekye Enchill, che dichiara di essere alle prime armi nel mondo del musical (ha un curriculum da cantante gospel) ma che ha, evidentemente, aperta avanti a sé una brillante carriera teatrale.
Il cast, oltre ai soggetti già citati, è veramente ben assortito ed è stato selezionato con cura per “riprodurre” le fisicità dei protagonisti della pellicola.
Ammirevole la giovanissima e sorridente Giulia Sol, Molly, voce potente e ricca di armonici nascosta in un fisico esile e sensuale, che ricalca egregiamente il ruolo che fu di Demi Moore (impresa non facile) così come Mirko Ranù, il quale si adatta alla perfezione alla parte di Sam non solo grazie alla prestanza corporea, ma soprattutto nel modo di rendere credibili le emozioni provate in scena come la tenerezza d’amore e la rabbia. Chiude la triade “iniziale” della storia il malvagio Carl, Thomas Santu, che si impone con la sua voce baritonale.
Un plauso a parte al fantasma dell’ospedale, Ronnie Jones, indimenticato interprete della prima versione di Hair prodotta in Italia (con Renato Zero e la Bertè) negli anni Settanta, che ha regalato un poetico cammeo pieno di colore ed energia. Alla stessa maniera vanno segnalate le due sorelle di Oda May al secolo Cristina Benedetti e Mitsio Silvia Paladino Florio che hanno contribuito a rendere più coinvolgenti le scene in cui la medium cerca di sbarcare il lunario truffando ignari creduloni. Menzione anche per Salvatore Maio (il rapinatore-omicida Willy Lopez) e tutto l’ensemble composto da Roberto Torri, Clara Maselli, Manuel Mercuri, Carolina Sisto, Alex Botta e lo swing on stage Francesco Alimonti, Martina Peruzzi che, oltre a vivacizzare e a rendere dinamico lo spettacolo, interpretano le tante figure collaterali minori.
Ghost il musical è un lavoro ben curato che, sia pur non in maniera continuativa, riesce a donare emozioni e risate. Si tratta di una grande e tenera storia d’amore che invoglia, chi ama, a non nascondersi dietro false timidezze e a dichiarare apertamente i propri sentimenti.

Foto di Gianluca Colombo

Ghost il musical
di David Stewart, Glen Ballard e Bruce Joel Rubin
libretto e testi Bruce Joel Rubin
musica e testi Dave Stewart e Glen Ballard
traduzione e adattamento liriche Franco Travaglio
con Mirko Ranù, Giulia Sol, Gloria Nyamekye Enchill, Thomas Santu
e con Ronnie Jones, Luca Gaudiano, Salvatore Maio, Cristina Benedetti, Mitsio Silvia Paladino Florio
ensemble Roberto Torri, Clara Maselli, Manuel Mercuri, Carolina Sisto, Alex Botta
swing on stage Francesco Alimonti, Martina Peruzzi
regia Federico Bellone
regia associata e coreografia Chiara Vecchi
scenografia Federico Bellone
effetti speciali Paolo Carta
disegno Luci Valerio Tiberi.

Teatro Sistina, Roma, fino al 9 febbraio 2020.

Prossime date annunciate:
11 febbraio – 1 marzo, Teatro degli Arcimboldi , Milano
6 e 7 marzo, Lac, Lugano,
8 marzo, Teatro Creberg, Bergamo
10 marzo, Teatro Auditorium, Cassano Magnago
13 marzo, Openjobmetis, Varese
14 marzo, Gran Teatro Geox, Padova
20 e 21 marzo, Teatro Colosseo, Torino
24 e 25 marzo, Teatro Regio, Parma
27 marzo, Teatro Sociale, Como
28 marzo, Teatro Galleria, Legnano
30 e 31 marzo, Teatro Diego Fabbri, Forlì
2 aprile, Teatro dell’Aquila, Fermo
4 e 5 aprile, Teatroteam, Bari
6 aprile, Teatro Verdi, Brindisi
18 aprile, Politeama, Catanzaro
2 maggio, Teatro Verdi, Montecatini Terme
7 – 10 maggio, Teatro Verdi, Firenze
14 – 16 maggio, Politeama Genovese, Genova.