Quando penso alla parola “sospeso” mi viene subito in mente la filantropica tradizione napoletana dell’ordinare un caffè e pagarne due. Come ha scritto Luciano De Crescenzo nel suo libro appunto intitolato Il caffè sospeso: «Quando
«Dopo un grande dolore i nervi siedono come tombe, e ci si chiede se fu ieri o secoli fa». È un verso di Emily Dickinson, uno di quei composti chimici perfetti che, una volta scolpiti,
In questi giorni, dal 19 ottobre al primo novembre, era previsto ad Aosta il T* Danse, Danse et Technologie – Festival Internazionale della Nuova Danza di Aosta. Avevamo intervistato i direttori artistici Marco Chenevier e
Spettacoli molto diversi tra loro, il primo un vero e proprio film con scrittura musicale eseguita dal vivo mentre l’altro un lavoro dinamico al limite di azioni da nouveau cirque, sembrano raccontarci aspetti della nostra
È stato un festival dirompente, un’oasi di “normalità” in questi tempi dominati da distanziamento sociale, incertezza per il futuro e impossibilità di programmare il domani. La prima edizione del Narni Città Teatro, svoltosi dal 2
Il 17 ottobre 2020, sarà inaugurata la seconda tappa de Il teatro va in montagna, la rassegna di drammaturgia contemporanea indipendente che ha luogo a Morgex, in Valle d’Aosta, con la direzione artistica della compagnia
«Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta a essere coraggiosi». Lo sosteneva Aldo Moro e in qualche modo questa frase riecheggia nella straordinaria esperienza
Un testo scritto è sempre la punta di un iceberg: il precipitato di un’enorme quantità di movimenti, impulsi, stimoli, percorsi interni che forse neanche l’autore, al termine del suo tragitto, riuscirebbe a ripercorrere all’indietro, rintracciando
Il palcoscenico del Teatro Argentina alzato il sipario presenta un prato fiorito, un pieno e un vuoto che per lungo tempo tiene sospesa la tensione ch’è significativa per la sua totale destrutturazione della spettacolarità. Con
Peri orcheseos, l’opera di Luciano (1) sull’arte pantomimica dei tempi dell’imperatore Lucio Vero, può essere letta come il manifesto di un teatro del corpo in cui il pantomimo-danzatore è descritto come figura dalle molteplici sfaccettature,